Laboratori tattili

Giocare con l’arte “Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco” Bruno Munari La conoscenza del mondo, per un bambino è di tipo plurisensoriale. Tra tutti i sensi, il tatto è quello maggiormente usato. Il tatto completa una sensazione visiva e auditiva, dà altre informazioni utili all’esplorazione di tutto ciò che lo circonda. Quando un bambino di qualche mese “gattona” e tocca le fredde piastrelle, il soffice tappeto, il muro ruvido, la guancia della mamma… impara moltissime cose. Se si provasse a spiegare a parole queste sensazioni senza che lui le provi fisicamente, ci troveremmo in difficoltà e il bambino non capirebbe. NON TOCCARE! spesso si sente ripetere al […]

In giro per il Salento

San Bernardino Un affresco del santo senese nella cattedrale di Nardò di Marcello Gaballo L’affresco del santo senese (*Massa Marittima, 8 settembre 1350 – +L’Aquila, 20 maggio 1444) è occasione utile per sottolineare ancora una volta l’operosità del parroco don Giuliano Santantonio, che ha fermamente voluto il restauro dell’effigie poco nota del santo francescano, celebre nel mondo per la devozione al santissimo nome di Gesù e per la riforma del suo ordine, della quale fu uno dei principali sostenitori. La straordinaria capacità oratoria e le ferventi prediche tenute in moltissime città italiane ne fecero il più illustre predicatore italiano del secolo XV. Non si riproporrà qui la biografia, trattata ampiamente […]

Le tonnare sulla costa neretina

Le tonnare del litorale neritino fra XVII e XX secolo di Salvatore Muci e Marcello Gaballo Tra tutti i sistemi di pesca quello dei tonni è risultato sempre tra i più redditizi e perciò più praticato mediante l’ installazione di impianti, per l’ appunto detti tonnare, sistemate nei punti in cui veniva segnalato il passaggio di questi pesci “corridori”. Tali impianti di reti fisse[1], verticalmente tese lungo la costa, spesso lunghe diverse centinaia di metri e in corrispondenza di fondali profondi anche oltre i 25 metri, comportavano investimenti in denaro di non poco conto, certamente non possibili al povero marinaio. Divenne dunque prerogativa di duchi e baroni, o perlomeno di ricchi […]

Modi di dire salentini

MODI DI DIRE Espressioni semplici e colorite del linguaggio popolare di Piero Vinsper Con modo di dire o, più tecnicamente locuzione o espressione idiomatica, si indica generalmente un’espressione convenzionale, caratterizzata dall’abbinamento di un significante fisso a un significato non composizionale (Casadei, 1994: 61; Casadei, 1995: 335), cioè non prevedibile a partire dai significati dei suoi componenti. Di conseguenza una definizione precisa di modo di dire, (e di espressione idiomatica) non è data né accettata in linguistica. E mi fermo qui e non vado oltre. In altre occasioni, invece, ho sostenuto che i modi di dire rappresentano il senso realistico di un’espressione semplice, chiara, colorita, spesso arguta e a volte canzonatoria, […]

Quando verrà il momento?

Morirà prima lui o prima lei? di Emilio Rubino Anche oggi, così come nei tempi andati, è presente nella mente di ogni marito e moglie il desiderio di sapere chi dei due morrà per primo. Il marito o la moglie? Alla lunga questo tarlo diventa un vero dramma, perché nessuno dei due è disposto a morire prima dell’altro, neanche nel matrimonio tutto zucchero e miele. Ognuno vuole sempre trapassare dopo di lei o di lui; ognuno desidera ardentemente allungare i propri giorni, ritardare il più possibile l’ultimo istante della propria vita. E allora, come si fa a conoscere il futuro, se cioè morrà prima lui o prima lei? È un […]

Artisti salentini

IL PITTORE RUFFANESE SAVERIO LILLO (1734-1796) A GALATINA di Giovanni Vincenti Non è stato ancora raggiunto il momento di sintesi storica relativa alla intensa attività artistica del pittore ruffanese Francesco Saverio Lillo1, fissabile tra il 1765 che è la data delle sue prime opere documentate2 ed il 1796 anno della sua morte, né altresì delineato con compiutezza il suo ruolo nell’ambito della pittura sacra salentina della seconda metà del Settecento. Considerato «un artista sostanzialmente modesto e incapace di cogliere le novità dei modelli cui si rifece, e di adeguarsi al loro livello qualitativo, fornendone una traduzione del tutto lontana dalla loro modernità»3, il Lillo fu comunque, uno degli ultimi esponenti […]

La dote

La tuvaja nova di Pippi Onesimo Solo dopo un accurato controllo igienico delle mani, ci si poteva finalmente riunire per il pranzo, mentre i più piccoli, impazienti e nervosi, nnu ssi dàvano cansa, passando e ripassando attorno al tavolo. La fame era più grande di loro, ma anche l’artètica e li dispietti, ripetitivi e sfiancanti comu ‘na litania. Era ‘nu vurrisciare continuo e per questo qualche castima, dalla attigua ramesa, di tanto in tanto, prendeva il volo. Il padre di Chicco si faceva sentire. Si aspettava che la mamma, che sfaccendava per preparare il pranzo fra il camino e l’ampio stipo a muro, portasse a tavola le pietanze. Più che […]

Artigianato salentino

Ecco le terrecotte salentine di Marcello Gaballo e Armando Polito In questo lavoro, che è l’adattamento di due nostri precedenti resi pubblici in www.spigolaturesalentine.it, passeremo in rassegna gli oggetti più comuni messi in vendita ricordando che parecchi di loro sono riusciti a sopravvivere per l’indubbio pregio artistico (così da diventare oggetto d’arredamento, tanto più ricercato quanto più antico) ma anche per una reinvenzione del loro utilizzo e, in qualche caso, della loro forma, soprattutto nei dettagli decorativi. CÀNTARU Antenato del water (nella foto a sinistra due modelli “d’epoca” in quella a destra uno molto raffinato, di fattura moderna), fino agli anni cinquanta è stato il sanitario principale, se non unico, della […]

Il basilisco

Un piccolo rettile al centro di una stupida credenza neritina dei secoli scorsi ATTENTI AL BASILISCO! Chiunque avesse incrociato il suo sguardo, sarebbe rimasto paralizzato o morto all’istante di Emilio Rubino Il basilisco (vasiliscu per gli amanti del dialetto salentino), nome di derivazione greca  (βασιλίσκος),  è un piccolo rettile che a malapena raggiunge i 50 cm. di lunghezza. Oggi è quasi del tutto scomparso. I pochi esemplari superstiti s’incontrano immobili sulle pietraie o nei campi incolti a godersi il caldo sole d’estate. A vederli, sembrerebbero delle bestiole insignificanti per le modeste dimensioni e per l’innata paura dell’uomo. Avevano tutt’altra opinione i popolani di Nardò dei secoli andati, molti dei quali […]

In giro per il Salento

Galatina La Camara, un gioiello dimenticato di Massimo Negro Immaginate di vivere in una vecchia masseria nel Salento, circa quarant’anni fa. Una masseria con mura spesse, possenti. Quelle esterne, così come quelle interne. Immaginate di trovarvi in una stanza, non una stanza anonima perché la porta di ingresso lasciava pensare ad un’antica chiesetta, ma completamente spoglia, con mura imbiancate a calce. In questa stanza una parete, ogni volta che vi appoggiavate, poggiavate qualcosa o battevate con il martello per un chiodo o altro, suonava come vuota.  Un suono strano, diverso rispetto a quello delle altre spesse pareti della masseria. Finché un bel giorno presi dalla curiosità, vi siete armati di attrezzi […]

Personaggi neretini

Un simpatico personaggio neritino dei tempi andati TOTO’… LU PACCIARIEDDHU di Emilio RUBINO Erano in molti a considerarlo un matto, ma non lo era affatto. Totò era invece un po’ sventatello, svagato, imprudente, uno insomma che nel fare le cose si lasciava andare facilmente, senza troppo pensare. Proprio per questo suo modo di fare, spesso veniva a trovarsi in situazioni poco piacevoli e, a volte, ingarbugliate e serie. I neritini ormai accettavano le sue “malefatte” perché intuivano che, in fondo a quelle ingenue spontaneità, non vi era alcuna furberia o cattiva intenzione. La gente lo tollerava, quasi con benevolenza, sapendo che aveva a che fare con un uomo che non […]

Il Salento da visitare

Sant’Eufemia a Tricase La Madonna del Gonfalone, la Maddalena e le lucertole di Massimo NEGRO Sotto un sole sadicamente infuocato, in uno dei fine agosto più assolati che si ricordino, in macchina mi dirigo verso il Borgo di S. Eufemia a Tricase. Superato Lucugnano in direzione di Alessano, poco l’uscita del centro abitato si incontra un incrocio con l’indicazione della meta pomeridiana: la cripta basiliana della Madonna del Gonfalone. Giungo un’ora prima che inizino le funzioni religiose, mentre i venditori ambulanti iniziano a sistemare la loro mercanzia ai margini della strada. Un po’ nei cofani delle macchine o sulle api, la maggior parte dei loro oggetti, cesti e terrecotte, poggiate […]