Pedagogia e fascismo

Presi a campione i registri della scuola elementare di Melendugno PEDAGOGIA E FASCISMO IN TERRA D’OTRANTO Spesso gli scolari si assentavano da scuola per non pagare la tassa sulla pagella ma anche per aiutare i genitori nei lavori stagionali in campagna, quali la raccolta delle olive, la piantagione degli ortaggi e del tabacco o per portare le pecore al pascolo di Anna Maria Colaci La letteratura critica sul Ventennio fascista è considerevole, anche in sede della storiografia pedagogica, ma non mancano sicuramente alcuni aspetti da puntualizzare, ossia in che modo e in quale misura il fascismo ebbe il consenso e a quanto contribuì concretamente la scuola di Terra d’Otranto, nello […]

Amori proibiti

Un vescovo solerte scoprì l’andazzo, sin troppo piacevole, di alcuni preti della sua diocesi Amori proibiti dei… ministri di Dio Nel XVI secolo a Nardò diversi canonici, abati e presbiteri conducevano, oltre ogni limite, una vita dissoluta ed immorale, convivendo con amanti ed allevando i figli con queste concepiti di Emilio Rubino Addì 9 del mese di aprile dell’anno 1578, il bolognese Cesare Bovio, vescovo di Nardò sin dal 15 aprile 1577, dal palazzo episcopale emana – come è consuetudine fare dai vescovi dopo l’assegnazione della nuova sede – un editto con il quale indica la visita pastorale delle chiese di Nardò (e dell’intera diocesi) al fine di accertarsi dello […]

Atleti salentini dimenticati

Fu proclamato “Atleta perfetto” Fernando Lapalorcia Pioniere magliese dello sport di Cosimo Giannuzzi Chi era Fernando Lapalorcia? Molti magliesi hanno avuto notizia di questo loro illustre concittadino in seguito all’intitolazione del Palazzetto dello Sport di Maglie. È una figura importante nel panorama sportivo italiano d’inizio secolo XX sia per la sua attività agonistica sia per la sua attività intellettuale. Nasce a Maglie il 7 luglio 1892 o 1893 ed è registrato all’anagrafe coi nomi di Francesco e Pompeo, ma lui preferirà il nome Fernando. Il luogo che oggi Maglie lo ricorda è coerente con l’attività che l’ha consegnato alla storia. È stato infatti protagonista di diverse specialità sportive che gli […]

La Messapia e i Messapi

LA MESSAPIA E I MESSAPI di Maurizio Nocera È accertato che ancor prima del VI-V sec. a. C., in questo territorio che noi oggi chiamiamo Salento e che un tempo invece i nativi chiamarono prima Japigia poi Terra d’Otranto, viveva un popolo pacifico e laborioso. Pacifico perché, secondo quanto sappiamo dagli autori antichi, i Messapi non aggredirono mai alcun altro popolo; e poi laborioso, perché tutto il loro operare fu incentrato sulla costruzione delle loro città e sulla pastorizia e la coltivazione della terra. Ancora oggi quando si vuole raffigurare simbolicamente la laboriosità dei Messapi si ricorre ad un oggetto che fu per loro di uso quotidiano: la trozzella, un […]

Fedele Albanese

Fedele Albanese di Rosanna Verter 12 marzo 1882: i redattori de IL MONITORE odono un colpo di pistola, si precipitano nell’ufficio del direttore Fedele Albanese: è seduto sul divano, la testa reclinata sulla spalla, un mazzolino di viole all’occhiello del cappotto; a terra il suo sigaro ancora acceso e la mano destra che impugna la pistola con la quale si è sparato un colpo alla tempia destra. Muore così, a soli 37 anni, il nostro concittadino, giornalista eccezionale e garibaldino coraggioso. Muore anche il suo sogno: un giornale tutto suo che dopo appena quattro mesi, senza gli aiuti economici promessi, non è in grado di sopravvivere e cessa quindi le […]

Mestieri scomparsi

C’erano una volta, ora non più MESTIERI SCOMPARSI di Emilio Rubino Attraverso i secoli, l’uomo le ha provate ed “inventate” tutte pur di arrabattarsi alla miglior maniera e sbarcare il lunario. Quando si ha bisogno, quando si è poveri in canna, quando in casa manca tutto e bisogna ad ogni costo portare qualcosa per sfamare i propri congiunti, è necessario darsi da fare, stringere le meningi per inventarsi qualsiasi lavoro, impegnativo o meno che sia, sobbarcarsi a quelle attività, anche se degradanti ed umilianti, che consentano di raggranellare un po’ di danaro per i bisogni infiniti della vita. Oggi è più facile vivere, anche se con preoccupazione e fra tanta […]

La repubblica neritina

Il 9 aprile 1920 i contadini di Nardò si sollevarono contro lo strapotere dei latifondisti LA REPUBBLICA NERITINA Al grido di “pane, lavoro e libertà” oltre cinquemila rivoltosi, capeggiati da Giuseppe Giurgola e Gregorio Primativo, occuparono il Palazzo di Città e tennero testa per un’intera giornata alle forze dell’ordine accorse in gran numero dal capoluogo di Emilio Rubino Per attirarsi le benevolenze e i favori del popolino e per mantenerlo nell’alveo dell’ordine pubblico e del quieto vivere, i governanti di ogni epoca e di ogni luogo puntavano essenzialmente al raggiungimento di due obiettivi di estrema importanza. Come prima cosa, essi garantivano a ogni cittadino una razione giornaliera di pane per […]

Lu sale

Da sempre è considerato il simbolo della saggezza IL SALE ovvero L’ORO BIANCO di Emilio Rubino Conosciuto in tutto il mondo e in tutte le epoche per i suoi molteplici usi, soprattutto gastronomici, il sale, metaforicamente parlando, indica intuito, intelligenza, sapienza, tant’è vero che i toscani, con la parola “sciocco”, si riferiscono sia ad un cibo insipido sia ad una persona scarsa di senno. Nel nostro Salento chi difetta di tali requisiti si dice che “nu’ ttene sale ‘n capu”. Lo stesso Gesù (Matteo 5:13), rivolgendosi ai suoi discepoli, asseriva: ”Voi siete il sale della terra”; ed ancora (Marco 9:50) sempre ai medesimi: “Abbiate sale in voi stessi e mantenete […]

Le ùlie

Vita nei campi  LA “COTA DE LE ULIE” E LA “RIMUNDA” Antiche usanze contadine che si perpetrano nel tempo. L’agricoltura, pilastro portante dell’economia salentina oggi come nel passato  di Valentina Vantaggiato Visto il mio amore per il Salento e per tutto ciò che lo caratterizza, ho sentito il bisogno di approfondire due argomenti che fanno parte di noi da millenni: la “cota de le ulie” (raccolta delle olive) e la “rimunda” (rimonda). Per avere qualche informazione in più su questi temi, ho fatto una lunga chiacchierata con un ragazzo di Cànnole che ormai da tempo, insieme a tre altre persone, si prende cura dei circa mille alberi d’ulivo di donna […]

Canti popolari

Cultura d’altri tempi I CANTI POPOLARI Espressione dei sentimenti della nostra gente di Piero Vinsper I canti popolari rappresentano il materiale culturale trasmesso, di generazione in generazione, sia nelle occasioni più significative sia nei momenti più quotidiani della vita. Vera espressione di cultura popolare, il canto ha segnato, in maniera profonda, il tempo delle nostre genti: l’infanzia, la fanciullezza, l’amore, il lavoro, la fede, la vita, la morte. Si cantava sempre; i bambini venivano educati al canto con le ninne nanne sussurrate dalle donne più anziane o dalle mamme. Con canti e filastrocche i fanciulli giocavano nelle corti, nelle vie, nei vicoli delle città, sulle aie, lungo le carrare (viae […]

La fusciuta

Un fenomeno sociale scomparso definitivamente solo trent’anni fa LA “FUCIUTA” La “fuciuta” rappresentava, per alcune coppie di giovani fidanzati, l’unico modo possibile di coronare il sogno d’amore, soprattutto quando la loro unione era osteggiata dai genitori di Emilio Rubino Oggi, con la vita completamente diversa rispetto a quella di una volta, non si sente più dire in giro che due fidanzati sono “scappati via” di casa per motivi d’amore, ma un tempo… un tempo, nei nostri rigidi e sonnacchiosi paeselli di provincia, era ricorrente venire a conoscenza che Tizio e Caia erano “fuciuti de casa[1]”. Ma perché accadevano con una certa frequenza simili fatti, che oggi ci sembrano assurdi? L’indagine […]

Costumi salentini

Anche da morti si ostentava la propria condizione sociale I funerali dei “signori” d’un tempo Sia nel palazzo sia in strada che in chiesa si doveva osservare un rigido protocollo, al quale dovevano sottostare i parenti, gli amici e, in particolar modo, chi aveva dei rapporti commerciali con la famiglia del defunto e coloro che erano alle sue strette dipendenze.  di Emilio Rubino  In passato, anche l’avvenimento legato alla morte era per i ricchi del paese l’occasione per ostentare tutta la notorietà e la stima che il defunto e la sua famiglia riscuotevano nell’ambito della comunità cittadina. Più che momenti di dolore e di sconforto per la perdita del proprio […]