Sofia Stevens poetessa anglo-gallipolina

Sofia Stevens poetessa anglo-gallipolina Di Augusto Benemeglio Era stata educata a Galatina Sofia Stevens nacque nel 1845 a Gallipoli, figlia del vice Console inglese nella citta salentina, Henry Stevens, che rimase in carica fino al 1867, anno in cui morì. Anche il nonno di Sofia, Richard, era stato vice console dal 1829 fino al 1853. Mentre la madre di Sofia era una nobildonna di origine franco-napoletana: Carolina Auverny. Sofia era la seconda di cinque figli (3 femmine e due maschi) ed era stata educata prima a Galatina, poi, all’età di undici anni, fu mandata a Napoli, dove ebbe per maestro di lingue e di poesia Federico Villani; a quindici anni […]

Non toglieteci l’ulivo

Non toglieteci l’ulivo di Gigi Mangia È il Salento, la terra del sole umido, quello ad avere un paesaggio riconosciuto e una identità forte di antiche radici culturali. Solo il Salento può vivere della gioiosa meraviglia di due azzurri: quello del cielo e quello del mare e avere nell’orizzonte il viaggio nel blu. È la luce bianca quella che segna il tempo del giorno: l’alba color rosa d’oriente ad Otranto e il tramonto rosso del sole a Gallipoli mentre ognuno di noi può immaginare dove il sole va a dormire. Il Salento vive di luce bianca e la luce è il tempo della vita. Il Salento è terra di geografie […]

La cambiale l’ho già pagata

Simpatico episodio accaduto a Nardò tanti anni fa La cambiale l’ho già pagata! Il titolo di credito stava per fare una brutta fine, se non fosse intervenuto un avvocato di Emilio Rubino Beh sì, l’avvocato era proprio lo scrivente e la firmataria della cambiale un’anziana ed arzilla signora di Nardò. Il fatto è accaduto un giorno, un mese e un anno tanto lontani del secolo scorso, che non riesco più ad inquadrare. Però il fatto, anzi il fattaccio incriminato, me lo ricordo molto bene, come se fosse accaduto soltanto un anno fa. Ecco l’accaduto. Avevo invitato presso il mio studio legale, per conto di un cliente, una vecchia signora per […]

Due cuori uniti per l’eternità

Due cuori uniti per l’eternità Francesco Castromediano Sanseverino Beatrice Acquaviva d’Aragona Un sigillo d’amore che da quasi quattro secoli sfida la morte e il tempo di Giuseppe Pascali Due cuori uniti per l’eternità, sigillo di un amore che da quasi quattro secoli sfida la morte e il tempo. È un posto romantico l’antica chiesa del convento dei Domenicani di Cavallino, il luogo dove trova il suo epilogo la storia d’amore di Beatrice Acquaviva d’Aragona e del marito Francesco Castromediano Sanseverino, primi marchesi di Cavallino. In questo tempio fatto riedificare dalla bella marchesa Beatrice che un tempo fu la chiesa di famiglia dei Castromediano, nel monumento sepolcrale sormontato dalle statue dei […]

La capu ti muertu

Storia veramente accaduta tanti anni fa a Nardò LA CAPU TI MUERTU La stupidità di certa gente non conosce limiti, così come l’arguzia di tanta altra. di Emilio Rubino   Questo aneddoto – trasmesso alcuni anni fa da Radio Nardò Uno, e ora riproposto ai lettori de “Il filo di Aracne” – non è un racconto immaginario partorito dalla fervida fantasia di un buontempone, ma un avvenimento realmente accaduto nelle campagne neritine all’inizio dello scorso secolo. Vi era un giovane contadino, che, sobbarcandosi a enormi sacrifici quotidiani, era riuscito a impiantare un orto nel suo piccolo podere. L’uomo, infatti, dopo aver “scapulatu” da altri fondi, cioè dopo aver compiuto una […]

La pindanga

A lungo andare la natura e il carattere di una persona vengono a galla LA “PINDANGA” di Emilio Rubino   Quello che stiamo per raccontare è un episodio veramente accaduto a Nardò nel 1865. Un giorno di quell’anno un tale Mongiò, cittadino della vicina Galatina, assieme alla propria consorte, si recò a Santa Caterina, marina di Nardò, per acquistare del pesce. Una barca aveva da poco attraccato al piccolo molo e il pescatore esponeva con cura il pescato, sistemato in tre ceste. In una vi era del pesce azzurro, in un’altra del buon pesce da zuppa e nell’ultima delle triglie di scoglio di buona pezzatura. Il Mongiò, dopo aver riflettuto […]

Testimonianze

Testimonianze

A testimonianza delle vite spezzate di tanti uomini nel 2° conflitto mondiale “Pietre d’Inciampo” Un ricordo perenne che s’incontra sui marciapiedi di alcune città di Osvaldo De Matteis —————————————————————————————————————————- Spesso incontro il signor Lillino Aloisi, proprietario dell’azienda ‘Temauto’, nella zona industriale di Galatina, il quale sostiene, con la sua pubblicità il periodico galatinese “il filo di Aracne”. Una persona molto sensibile che, oltre ad elogiare la suddetta rivista, si interessa a particolari aspetti culturali, uno dei quali è le “Pietre d’Inciampo”. Durante un recente incontro, il signor Aloisi mi ha espresso il desiderio di veder pubblicato sulla rivista un articolo relativo alla suddetta tematica. Ed allora eccomi qui a delineare […]

Carlo Mauro

Carlo Mauro

CARLO MAURO NEL 100° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DEL PARTITO COMUNISTA NEL SALENTO (1921-2021). di Maurizio Nocera Il Partito Socialista Italiano, già Partito Socialista Rivoluzionario Italiano (1884), fu fondato, come Partito dei Lavoratori Italiani nel 1892 a Genova mentre, nel 1895, al Congresso di Parma, assunse la denominazione nota ancora oggi come Partito socialista italiano. Nel congresso fondativo (1892), parteciparono da Gallipoli l’avv. Ernesto Barba; da Galatina il medico Paolo Vernaleone. Il suo XVII° Congresso il Psi lo tenne a Livorno dal 15 al 21 gennaio 1921 presso il Teatro Goldoni. Parteciparono 2500 delegati, provenienti da ogni parte d’Italia. Nel congresso si formarono tre correnti di orientamento politico differente: la maggioritaria, […]

Le tarantate

Le tarantate

Correvano gli anni cinquanta sul calendario quando cominciava la mia vita contadina. Vivendo in masseria non potevo contare sui giochi: solo correre dietro alle farfalle, grandi, bellissime, straordinarie nei loro colori. Più crescevo e più venivo indirizzato al lavoro nei campi. Mi attraevano animali come lucertole, serpi e scorpioni e anche ragni più o meno grossi, che stavano nelle intercapedini dei muri di tufo, una pregiata calcarenite che proveniva dalle vicine cave, estratta con il lavoro di zuccata. Venivo educato all’utilizzo degli arnesi della terra per dare forza e vita alle piante. Ero esperto non solo esperto nello zappare la terra, ma anche a potare e ad innestare alberi da […]

L’inganno dei sogni

L’inganno dei sogni

L’INGANNO DEI SOGNI Due astrologi e un santo di Luigi MANNI L’opera De somnis (Sui sogni) dell’astrologo e alchimista soletano Matteo Tafuri (1492-1584) – in pratica uno dei tanti libri o trattatelli di oneirocritica che circolavano in Terra d’Otranto – non suscitò preoccupazioni nelle gerarchie ecclesiastiche, trattandosi di una semplice disquisizione sull’origine e sulla natura dei sogni. Di ben altro significato, e per questo probabilmente ritenuta pericolosa dalla Chiesa ufficiale, l’altra sua opera, il De artificio insomniandi (Sull’inganno dei sogni), che, quasi certamente era una guida all’interpretazione dei sogni e, considerato il personaggio, una sorta di almanacco di oneiromanzia, carico quindi di valenze magiche. Soprattutto nel Medioevo si dava grande […]

Casette di un tempo

Casette di un tempo

Generalmente era un monolocale in cui vivevano ammassate anche dieci o più persone La casetta dei contadini d’un tempo Pur tra tanta povertà e promiscuità l’amore faceva da collante e da stimolo di Emilio Rubino Descrivere la casetta dei contadini dei tempi andati non è affatto semplice, anche perché si prova un certo senso di imbarazzo e, forse anche, di vergogna nell’entrare nei dettagli. Più che di una casetta si trattava di una stamberga, di un tugurio, di una catapecchia. Nel suo interno vi erano pochissimi comfort e molti disagi e scomodità. Spesso era costituita da un unico vano, con annesso uno stanzino, dove trovava sistemazione il vaso da notte, […]

La Messapia

La Messapia

LA MESSAPIA E I MESSAPI di Maurizio Nocera È accertato che ancor prima del VI-V sec. a. C., in questo territorio che noi oggi chiamiamo Salento e che un tempo invece i nativi chiamarono prima Japigia poi Terra d’Otranto, viveva un popolo pacifico e laborioso. Pacifico perché, secondo quanto sappiamo dagli autori antichi, i Messapi non aggredirono mai alcun altro popolo; e poi laborioso, perché tutto il loro operare fu incentrato sulla costruzione delle loro città e sulla pastorizia e la coltivazione della terra. Ancora oggi quando si vuole raffigurare simbolicamente la laboriosità dei Messapi si ricorre ad un oggetto che fu per loro di uso quotidiano: la trozzella, un […]