Influenze francesi nel Salento di Monica Collarile Non tutti conoscono l’eredità culturale, linguistica e artistica, di un’epoca antica, lasciataci dalla piccola nobiltà di Francia che attraversava il Mediterraneo in cerca di territori fertili da poter conquistare e li trovava in una terra riarsa dal sole, da sempre esposta ai venti culturali del Levante, tra muretti a secco e ritorti ulivi secolari, tra le stradine dorate di una delle terre più affascinanti ed interessanti d’Italia, intessuta di tradizioni e cultura greco-bizantine. E’ la “Torre di Babele del Salento francese” come l’ha definita il geniale critico d’arte Philippe Daverio nella sua opera Grand tour d’Italia a piccoli passi (Rizzoli) 2018. Proprio qui […]
I miei compagni di scuola di Rocco Boccadamo Nel mio ultimo libro “Zia Valeria”, è compresa una narrazione dal titolo “1952/1960 – Il narrastorie, giovanissimo, alle Medie e alle Superiori”, che qui pubblico, soprattutto, a beneficio di quanti non avessero già avuto modo di leggerla e/o volessero farlo adesso. In seno a detta “storia”, rievocativa di un importante aspetto degli anni belli del “ragazzo di ieri”, sono, fra l’altro, indicati i nomi dei compagni delle Superiori, per come, mentre scrivevo, sono riuscito a scorrerli in rassegna, a mente. Dal 1960 al 2024, sono passati ben sessantaquattro anni. Ebbene, a così tanta distanza di tempo, mi è stato dato, con emozione, di […]
LA CARIOLA di Emilio Rubino Col termine “cariola” non stiamo ad indicare la omonima piccola carretta usata dai muratori e sterratori per il trasporto di materiali vari (malta, tutina, conci, terra, ecc.), munita di una sola ruota nella parte anteriore e posteriormente da due piccole stanghe sollevate manualmente per poterla spingere in avanti. La “cariola” di cui stiamo per dire era, invece, un singolare arredo casalingo, esattamente un letto supplementare che, nei tempi passati, di giorno veniva riposto sotto il letto principale e la notte lo si tirava fuori per sistemarlo in un posto libero della casa: era, insomma, una lettiera mobile, costituita da una intelaiatura rettangolare su cui erano […]
Dalla mietitura alla farina per la panificazione nel Salento di Marcello Gaballo Il culmine dell’anno agrario era proprio la mietitura e il mese di giugno per antonomasia era detto miessi. I lavoratori reclutati nella piazza, dopo aver contrattato la paga giornaliera, venivano organizzati in squadre, dirette dal caposquadra, e gli uomini alle prime luci dell’alba si disponevano così da formare una linea orizzontale diritta per la raccolta con la falce, coprendo un appezzamento detto antu. L’antieri durante il lavoro dirigeva il tempo d’azione e l’allineamento del gruppo sul campo da mietere. I mietitori interrompevano per consumare i piccoli pasti previsti, concludendo la giornata lavorativa all’imbrunire. Il taglio si eseguiva […]
I PASSIUNA TU CRISTU’ (LA PASSIONE DI CRISTO) La cantata popolare fondamento identitario dell’area grika del Salento di Giovanni Leuzzi La cantata popolare “I Passiuna tu Cristù” (La Passione di Cristo) ha rappresentato un momento assai importante di vita religiosa e sociale delle comunità grike del Salento. Negli ultimi anni dell’800 Vito Domenico Palumbo, illustre grecista di Calimera, ne registrava nei suoi “Quaderni” una versione di Corigliano di 52 strofe, che appare in Canti grecanici di Corigliano d’Otranto, Congedo Editore, Galatina, 1978, pp. 24-47. Ancor prima, in Studi sui dialetti greci della Terra d’Otranto, Lecce, Tip. Ed. Salentina, 1870, il nostro grande Giuseppe Morosi aveva pubblicato una bella versione […]
A Nardò e non solo… Quante sofferenze nell’umile vita d’un tempo Nonostante tutto si coglievano sorrisi abbozzati e una rassegnata accettazione di Emilio Rubino Dite la verità, gentili lettori, avete senz’altro pensato, durante questo prolungato periodo di assenza, che me ne fossi andato per sempre e invece no, sono ritornato più forte che mai ad allietarvi o rattristarvi con storielle vissute dalla gente salentina, gente dimenticata, gente che, pur tra tante ristrettezze e languori di stomaco, sapeva affrontare la vita con dignità e con la speranza di poter migliorare la loro vita fatta di numerosi stenti e di forzate rinunce. Riprendo a raccontarvi le solite storielle e “cunti” da voi […]
J’Accuse, l’affaire Gioacchino Toma Un grido d’allarme in difesa delle due tele di Tricase di Massimo Galiotta I dipinti datati 1853 e 1854 (SS. Cosma e Damiano e il Mater Divinae Gratiae) versano in cattive condizioni di conservazione, si rende urgente un intervento di restauro per le due opere risalenti al periodo in cui il pittore, ancora adolescente, visse nella cittadina di Tricase. Nel numero di Rinascenza Salentina del maggio 1933 Nicola Vacca, giornalista e storico dell’arte, dedica un saggio breve su tre opere giovanili di Gioacchino Toma conservate a Galatina presso una collezione privata[1], quella della famiglia De Riccardis. Siamo all’indomani di importanti monografie sull’artista, quella datata 1924, del […]
Generalmente era un monolocale in cui vivevano ammassate anche dieci o più persone La casetta dei contadini d’un tempo Pur tra tanta povertà e promiscuità l’amore faceva da collante e da stimolo di Alfredo Stampacchia ed Emilio Rubino Descrivere la casetta dei contadini dei tempi andati non è affatto semplice, anche perché si prova un certo senso di imbarazzo e, forse anche, di vergogna nell’entrare nei dettagli. Più che di una casetta si trattava di una stamberga, di un tugurio, di una catapecchia. Nel suo interno vi erano pochissimi comfort e molti disagi e scomodità. Spesso era costituita da un unico vano, con annesso uno stanzino, dove trovava sistemazione il […]
Farine di grano e di orzo nell’alimentazione dei salentini Marcello Gaballo Il chicco del grano è composto di tre parti essenziali: il tegumento che è l’involucro del seme e dopo la macinazione diventa crusca, l’endosperma, cioè la parte interna del seme che contiene albumine e carboidrati ed il germe, che contiene zuccheri, lipidi e vitamine. Dato che la concentrazione di sostanze biochimiche è diversa nelle diverse parti del chicco, i nutrizionisti raccomandano di usare i grani interi – noi abbiamo sempre mangiato il grano franto come minestra –, perché con l’eliminazione della crusca e dei germi ne guadagna il valore culinario e gastronomico del pane ma si perde irrimediabilmente quello […]
Quando il gallo cantava la mattina Talvolta, accadeva nel guado fra le residue ombre del buio e gli affioranti barlumi, dai contorni vieppiù nitidi e indorati, dell’aurora, nell’immaginifica veste di giovinetta tenera e mite. Talvolta ancora, nell’incedere, con movimento lento e lieve, di gruppi di nubi chiare e leggere, in spettacolare passeggio sull’appena dischiusosi tappeto azzurro, oppure all’atto dell’emersione dei primi, sottili raggi dell’immenso astro, dall’orizzonte dell’altra, liquida, distesa. Parimenti, in circostanze di tempo cupo e intristito, punto sempre fermo, anelito, testimonianza, grido o, se così si vuol dire, suono o semplicemente voce, ecco l’inconfondibile e ineguagliabile chicchirichì. ° ° ° Lungo il tracciato dei mitici e, agli albori, considerati […]
Storia di una giovane emigrata salentina Una valigia di cartone con pochi abiti di Teresa Peluso Stasera mi accompagneranno a Lecce e partirò per la Svizzera. Hanno sistemato ogni cosa: Uccio mi attenderà a Milano e da lì prenderemo il treno per Zurigo. Ho il cuore in frantumi: dovrò lasciare la mamma e i miei fratellini e, soprattutto, dovrò lasciare il mio fidanzato. Sarà lui ad accompagnarmi alla stazione e verranno anche i miei fratellini e mia madre. Certo non posso rifiutare di andare a guadagnare qualcosa…Il denaro servirà per pagare le tasse universitarie e per dare un po’ di sollievo ai miei fratelli, che hanno provveduto a tutti i […]
Con le sue foto “amatoriali” ha raccontato pagine importanti della storia del paese ANTONIO DE BLASI E LA “SUA” ZOLLINO DEGLI ANNI ‘50 Il suo archivio è affidato alla cura della figlia Claudia (di Gabriele De Blasi) Antonio De Blasi (Taurisano, 27/11/1929 – Lecce, 16/11/2018), forse inconsapevolmente, è stato uno dei protagonisti della vera e propria rinascita del paese di Zollino (Le) negli anni ’50. Quattro anni fa, pochi mesi prima di morire, aveva raccontato la sua storia in un “corto” realizzato dalla “Medit Film Video Produzioni”, “Ho rischiato di diventare zollinese”. Proprio negli anni ’50, giovane geometra e tecnico di fiducia del Comune di Zollino, lavorò allo sviluppo urbanistico […]