Breve storia del Conservatorio Femminile di Galatina
LA CONGREGAZIONE DI CARITÀ PRESIEDUTA DA ORAZIO CONGEDO
di Pietro Congedo
Dopo la proclamazione del Regno d’Italia, avvenuta il 17 marzo 1861, si procedette alla riorganiz-zazione con criteri a carattere nazionale unitario della Beneficenza e, quindi, con la soppressione degli organismi che in passato avevano amministrato le Opere Pie negli ex Stati italiani.
A tal proposito il 3 agosto 1862 fu promulgata da re Vittorio Emanuele II la cosiddetta “legge sull’am- ministrazione delle Opere Pie”.
Per quanto riguarda la pratica della Beneficenza nelle Province dell’ex Regno delle Due Sicilie il Governo sabaudo era già intervenuto per limitare l’ingerenza del Clero nell’amministrazione delle Opere Pie con i Decreti 23 ottobre 1860 e 17 febbraio 1861, i quali rimasero in vigore anche dopo l’emanazione della Legge 3 agosto 1862. Comunque per effetto di quest’ultima, entrata in vigore il 1° gennaio 1863, nelle Province napoletane furono disciolti i Consigli degli Ospizi, le cui competenze furono trasferite alle Deputazioni Provinciali.
Furono disciolte anche le Commissioni Comunali di Beneficenza, le quali furono surrogate dalle cosiddette Congregazioni di Carità, composte di un Presidente e di quattro membri nei Comuni la cui popolazione non superava i 10.000 abitanti, e di otto membri, oltre il Presidente, negli altri (art. 27).
Il Presidente era nominato dal Consiglio Comunale e rimaneva in carica quattro anni.
Gli altri membri, eletti dal Consiglio Comunale nella tornata di autunno, “si rinnovavano un quarto ogni anno” (art. 28).
A Galatina fu nominata, nei modi e nei termini stabiliti dalla legge suddetta, la Congregazione di Carità (C.d.C.), il cui precipuo scopo era l’amministrazione dei beni destinati a favore dei poveri e la distribuzione dei soccorsi secondo le disposizioni testamentarie dei benefattori o, in mancanza di queste, secondo i bisogni dei poveri stessi (art. 29).
La C.d.C. del Comune di Galatina, essendo succeduta all’antica Commissione di Beneficenza, aveva altresì l’amministrazione dell’Orfanotrofio, dell’Ospedale civile e del Monte dei Pegni.
Essa fu operativa dal 1° gennaio 1863 ed era costituita dal presidente Orazio Congedo e dai membri Giacomo Baldari, Raffaele Baldari, Michele Astarita, Lazzaro Zappatore, Luigi Papadia, Carlo Congedo e Celestino Galluccio. Questo consesso, ottemperando alle leggi del Governo sabaudo, predispose il seguente:
STATUTO ORGANICO
dell’Opera Pia Orfanotrofio amministrata dalla Congregazione di Carità di Galatina
Capo I – Origine, sede, scopo, redditi
Art. 1 – L’Orfanotrofio che ha sede nel Comune di Galatina trae la sua origine dal testamento del Canonico Don Ottavio Scalfo del 2 dicembre 1753, rogato per Notaio Battista Angelini di Galatina, approvato dal Governo il 17 febbraio 1766, ed oggi si regge secondo le norme tracciate dalla Legge 3 agosto 1862 e dal relativo Regolamento 27 novembre dello stesso anno.
Art. 2 – Esso ha per iscopo: di ricoverare ed alimentare unicamente orfanelle povere, di educarle ed istruirle nei doveri della religione e della civiltà.
Art. 3 – I mezzi, con cui l’Orfanotrofio provvede allo scopo di sua istituzione, consistono in redditi provenienti da fondi rustici, censi, canoni, mutui e da rendite iscritte sul Gran Libro del Debito Pubblico, come dall’Inventario.
Capo II – Amministrazione
Art. 4 – L’Orfanotrofio è amministrato e diretto dalla locale Congregazione di Carità, a cui venne affidato dal R.D. 3 agosto 1862, conservandone distinti lo scopo e la speciale natura, e tenendone separate le attività e passività del rispettivo patrimonio.
Art. 5 – A quest’uopo la Congregazione si atterrà al presente Statuto Organico dell’Opera Pia per ciò che riguarda l’indole e gl’interessi particolari di questa, ed al proprio Statuto Organico per ciò che riguarda le adunanze e convocazioni, le votazioni e deliberazioni, le attribuzioni del Presidente e dei Membri, e le norme generali amministrative.
Capo III – Quantità delle ricoverate, disciplina e direzione
Art. 6 – 1) Le persone che possono esservi ricoverate debbono essere povere ed orfane di uno o di ambedue i genitori;
2) l’età per la loro ammissione non dev’essere meno degli anni sette, né più dei dodici, e quella per l’uscita definitiva, compiuto il ventesimo anno;
3) debbono essere native del Comune di Galatina, eccetto una di quel di Borgagne, un’altra di Noha ed una terza di Soleto, in conformità dell’istrumento di transazione del 22 agosto 1845 tra il conte Tommaso Gallarati Scotti e la Commissione degli Ospizi, stipulato dal notaio Pietro Garrisi di Galatina;
4) nel numero delle orfane che vi si accolgono va compresa una ad elezione dei fratelli Congedo, quali eredi di Fortunato Tondi, giusta l’istrumento di convenzione del 30 marzo 1799, con l’amministratore d’allora, stipulato per notaio Marcantonio Luceri di questo Comune. Ed oltre al numero prestabilito delle orfane, si sono aggiunte altre tre, ad elezione di Orazio Congedo del fu Giuseppe, il quale con donazione del 13 dicembre 1868, per notaio Pietro Garrisi del predetto Comune, vi provvide al loro mantenimento, mediante l’annua rendita di lire quattrocentoventicinque, iscritta sul G. Libro del Debito pubblico;
5) le Orfane vengono educate nei doveri della religione e della civiltà, s’istruiscono nel leggere e nello scrivere, nell’aritmetica, nella grammatica, nella storia e nel Catechismo religioso e politico; imparano l’arte del tessere, di fare il bucato e quant’altro occorre per porre un buono assetto in una casa. I lavori poi consistono in ricami svariati in oro, in argento, in seta, in filo, in lana, ecc., traendo i modelli dai migliori esemplari per siffatte novità, relative a lavori donneschi;
6) sul prodotto di essi, due terzi spetta alle orfane, e con ciò si vestono e si formano la dote in lire ottantacinque, per quando passeranno a marito, ed un terzo a beneficio dell’Istituto; 7) però esse possono essere espulse e licenziate, o per insubordinazione o per ritrosia d’imparare qualchesiasi arte, ma in qualunque dei casi suddetti, previo avviso della Congregazione;
8) nell’Orfanotrofio, oltre la Maestra insegnante, vi è ancora una Direttrice, che regola la pia istituzione, vi provvede in tutto ciò che vi abbisogna, ed invigila su tutte le ricoverate pel loro progressivo immegliamento.
Capo IV – Impiegati
Art. 7 – Gl’impiegati della Congregazione di Carità presteranno servizio anche per quest’Opera Pia, la quale contribuirà al loro stipendio, in proporzione alle sue rendite.
Art. 8 – L’Orfanotrofio inoltre ha specialmente un personale d’impiegati propri che consiste: in una Direttrice e due maestre, in un Cappellano-catechista, in un Medico, in un inserviente-sagrestano.
Art. 9 – Il numero e lo stipendio degl’impiegati non potranno essere accresciuti senza l’approvazione dell’Autorità Tutoria.
Art. 10 – E’ vietato di concedere ad essi pensione o qualunque specie di gratificazione, dovendo lo stipendio tener loro vece di sufficiente ricompensa, trattandosi del danaro del povero.
Art. 11 – Le incombenze ed attribuzioni speciali degl’impiegati sono determinate nel Regolamento di amministrazione e di servizio interno.
Galatina, 20 giugno 1869
IL PRESIDENTE
f.to Orazio Congedo
Prima della sua pubblicazione, il sopra riportato Statuto Organico era stato oggetto di varie modifiche richieste dall’Autorità tutoria. Nelle more di dette modifiche era stato sostituito qualche membro della C.d.C., mentre era stato confermato il presidente, il quale rimase in carica fino alla morte, perciò è quanto mai opportuno un breve ricordo della sua vita e della sua opera.
Orazio Congedo nacque a Galatina il 27 agosto 1793 da Giuseppe e Francesca Congedo (era, quindi, fratello di Gaetano, che nel 1859 testerà per l’istituzione del Monte dei Pegni).
Dopo aver frequentato le Scuole Pie di Campi Salentina, completò a Lecce gli studi secondari presso l’ex Collegio dei Gesuiti. Studiò poi nell’Università di Napoli, laureandosi in Giurisprudenza.
Tornato a Galatina dopo l’abolizione della feudalità, effettuata dai re napoleonidi Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat, si dedicò gratuitamente alla difesa dei suoi concittadini che trovavano difficoltà ad affrancare le loro proprietà dai vincoli feudali.
In qualità di “invigilatore” (sic) fece parte della Commissione delle Scuole di Galatina, che con i beni dell’ex Azienda delle Scuole di Castro, ricevuti il 12 luglio 1834, istituì nel 1836 e amministrò successivamente le prime scuole pubbliche della Città. (v. P. Congedo, opera citata, pp. 39-43).
Il carattere generoso e mite e la solida formazione culturale, maturata sia con lo studio del diritto che con quello di lettere e filosofia, portavano Orazio Congedo a ripetere alla gioventù studiosa che “…a nulla approda ammaestrar l’intelletto, lasciando da parte il cuore; anzi l’educazione del cuore e l’istruzione, specchiando in sé l’unità indivisibile dello spirito, ove per avventura procedano discongiunte, offendono qualunque manifestazione dello spirito in ordine al pensiero e all’opera”.
Tuttavia i metodi tirannici del Governo borbonico lo indussero ad aderire alla Carboneria e a promuovere la fondazione della “vendita carbonara” galatinese. Ma, “essendo un liberale amante di quella libertà, che s’informa al benessere civile e morale” dell’uomo, non intendeva compromettere con la cospirazione politica i propri amici. Pertanto dopo la morte dell’amato fratello Gaetano, che era stato luminoso esempio di beneficenza nei riguardi dei poveri ed anche del Comune, si dedicò a tempo pieno alle opere di pietà.
L’intera cittadinanza accolse con entusiasmo la nomina di Orazio Congedo a presidente della Congregazione di Carità di Galatina, della quale egli avviò l’attività amministrativa, avendo cura di evitare tutte le occasioni che avrebbero potuto creare pericolose controversie e cercando di contenere le spese con la gratuità del proprio lavoro e di quello degli amici amministratori.
Fu alla direzione della C.d.C. ininterrottamente dal 1863 alla sua morte, avvenuta il 13 luglio 1886, cioè per circa 24 anni, durante i quali egli cercò sempre di migliorare le prestazioni dell’Orfanotrofio e dell’Ospedale. In particolare, ricorrendo alle rendite del proprio patrimonio istituì nel nosocomio, con una donazione di lire 18.076, cinque posti letto per ammalati cronici.
Orazio Congedo, ”cristiano fervente e filantropico”, era tanto disponibile a pubbliche e private elargizioni a beneficio dei poveri e dei malati, che a quanti gli proponevano miglioramenti del suo patrimonio o nuovi acquisti d’immobili rispondeva:
”…ma non sapete che le mie rendite sono dei poveri e che non ho io il diritto di spenderle per me?”.
Il notevole senso civico e il grande altruismo del personaggio sono peraltro evidenti in alcuni passaggi dello Statuto Organico che reca la sua firma. In esso, infatti, oltre alla donazione per mantenimento di tre ragazze (art. 4), sono rilevabili la premura di dare ad ogni orfana la possibilità di costituirsi una dote, portando da uno a due terzi il suo diritto al prodotto del proprio lavoro (art. 6), e la preoccupa- zione di salvaguardare il “danaro del povero” (art. 10).
Orazio Congedo è stato onorato dai suoi concittadini con l‘intitolazione di una strada e con due lapidi. La strada è quella che, partendo da Piazza S. Pietro e inoltrandosi nel centro storico, va ad incrociare Via Ottavio Scalfo, al n° 29 della quale c’è il palazzo in cui nacque, visse e morì O. Congedo.
La prima lapide è posta sulla parete destra dell’atrio d’ingresso della vecchia sede dell’Ospedale Civile (Via P. Siciliani n° 8) e reca la seguente epigrafe:
“RARO ESEMPIO DI VERO AMORE DEL PROSSIMO
ORAZIO CONGEDO REGGENDO PER XXIV ANNI
LE SORTI DI QUESTO OSPEDALE DEDICO’ VITA E
SOSTANZE A SOLLIEVO DEI POVERI LA CONGREGAZIONE
DI CARITÀ DI GALATINA A XIV LUGLIO
MDCCCLXXXVI VOLLE RICORDARE IL NOME
DI TANTO BENEFATTORE”
La seconda lapide è collocata nell’atrio della sede dell’Orfanotrofio (Via O. Scalfo, 5) con l’epigrafe:
“AD ORAZIO CONGEDO PER XXIV ANNI PIU’
CHE PRESIDENTE PADRE AMOREVOLISSIMO DELLE
ORFANELLE DI QUESTO STABILIMENTO
LA CONGREGAZIONE DI CARITÀ DI GALATINA A
XIV LUGLIO MDCCCLXXXVI DELIBERAVA QUESTO
RICORDO “