Lo scippo
di Pino Indini
Caro fratello
datosi che moglierima mi aveva fatto una vernia perchè quando che va al mercato si ritira carica como una ciuccia quasi che io nolla iuto mai ho deceduto che andavo pure io la quale aveva tantanni che non andavo.
Notti dico caro fratello come che ho rimasto quando sono veduto tutto quel rivotolo d’aggente che camminavano uno sobbra all’altro che non si conosceva più raggione e ci stavamo pure un terramoto di foresti che sarebbero Lamericani dell’Anato che si cattavano le robbe americane al pidocchietto.
Mentre che mi stavo custando tutti li straconzi e varrattoli delle bancarelle che quasi quasi mi ricordavo del tiempo di quando il marcato si faceva al Corsoroma e mia madre mi cattava il firone e a te ti cattava il carboniere col fischietto acculo tutta una volta moglierima mena un uccolo che mi pareva la sirena dei pompieri. La quale ha succiesso caro fratello, che ti veto moglierima bianca un lovato colla bocca scampagnata che non gli usciva il fiato e siccome mi ho credetto che gli stava venendo una cosa gli sono incollato un carzale all’uso mio e quella si ha messa a critare che gli avevano fottuto la borsetta di sottovia al razzo.
Notti tico le biasteme che sono tirato la quale avevo andato al marcato per sparambiare e invece ci avevo rimettuto il borzacchino di moglierima coi sordi delle cozze monacelle che avevo buscato a Viappia.
Subbito sono chiamato il guardia e gli sono detto che acquì non si può più andare avanti pella delinguenza che va girando e che è inutile che fanno il marcato se poi ci devono fottere i sordi alla povera gente di quella barbara maniera.
Quando che ho tornato in sè mi ho calmato e cene stavamo andando con quella povera disgrazziata di moglierima che pareva Maria Matalena e abbiamo passati davanti addove vendono l’arvoli sani cottutti i manderini sobbra penduti e mi sono detto fra sè e sè che quando il marcato si faceva a Corsoroma forse quelle belle cose non si vedevano perchè ancora nolle avevano inventate ma però non ci stavano manco malandrini e rubbaladri ogne passo che non si può caminare sicuri.
Alla quale gli sono scritto una lettre al Sindico e gli sono detto che mette tre quattrocento guardie municipali abborghese che si steggiano attenti ogne giovedì quando che si fà il marcato che se no moglierima è detto che non va più.
Ti saluto con tanta affezione tuo fratello.
COCO LAFUNGIA