Innumerevoli gli atti di crudeltà che disonorarono il genere umano
Il GENOCIDIO EBRAICO TRA PERSECUZIONE E ATTI DI EROISMO
Gino Bartali tra gli eroi che riscattarono in parte il male commesso
di Pierlorenzo Diso
Sommario: 1. Premessa. 2. Il quadro geopolitico dell’epoca. 3. Rastrellamenti e campi di concentramento. 4. Gli atti di eroismo. 5. Il controverso ruolo di Pio XII. 6. La protezione degli Ebrei nel Salento. 7. La costituzione dello stato ebraico in Palestina. 8. Conclusioni.
Nel corso della Seconda Guerra Mondiale[1], come è noto, furono commessi innumerevoli efferatezze e crudeltà che disonorarono l’intero genere umano: ma, accanto a questi abomini, si verificarono anche numerosi atti di eroismo che riscattarono, almeno in parte, il male commesso, aprendo i cuori alla speranza e spianando la strada alla ripresa della vita civile all’insegna della pacifica convivenza tra popoli.
Nel novero di questi atti rientra l’aiuto che venne prestato in molteplici forme alla popolazione ebraica perseguitata.
Scopo del presente articolo è tracciare un quadro sintetico delle vicende storiche che riguardarono, a partire dalla Seconda Guerra Mondiale, quella popolazione.
- Il quadro geopolitico dell’epoca.
La mostruosa persecuzione del popolo ebraico, spinta fino al genocidio, fu decisa dal fuhrer nazista Adolf Hitler[2] che aveva goduto, fino ad allora, dell’appoggio della maggioranza del popolo tedesco.
L’aberrante teoria della superiorità della razza ariana – che comportava una sorta di predominio sulle altre razze ritenute inferiori – venne portata sino alle estreme conseguenze con la programmata eliminazione di chiunque si opponesse a quei deliranti disegni di supremazia.
Purtroppo anche in Italia il regime fascista, per compiacere l’alleato germanico, emanò le leggi razziali vagliate dai competenti organi dello stato, approvate dal Parlamento e controfirmate da Re Vittorio Emanuele III[3].
E’ pur vero, però, che il regime fascista venne indotto all’alleanza con la Germania nazista anche dal comportamento delle potenze coloniali dell’epoca (in primis Gran Bretagna e Francia) che avevano sanzionato economicamente[4] l’Italia a causa della campagna d’Etiopia[5] conclusa con la proclamazione dell’impero[6].
Queste superpotenze dell’epoca, evidentemente, non gradivano che l’Italia diventasse anch’essa una potenza mondiale perché, nei loro disegni, doveva restare un piccolo stato a sovranità limitata dipendente dalla protezione straniera.
- Rastrellamenti e campi di concentramento.
Fu così che vennero istituiti dei veri e propri lager in tutta l’Europa caduta nel baratro della Seconda Guerra Mondiale e controllata dai nazisti, con lo scopo di portare a compimento la cosiddetta ‘soluzione finale’, cioè l’annientamento del popolo ebraico.
L’internamento nei campi di concentramento era preceduto dai rastrellamenti[7] nel corso dei quali le persone ritenute appartenenti alla popolazione di stirpe ebraica venivano prima catturate e poi, una volta private della libertà personale e dei propri beni, inviate nei luoghi di deportazione attraverso viaggi effettuati in condizioni disumane, ammassati su vagoni merci e privi di qualunque assistenza.
- Gli atti di eroismo.
In questo quadro a tinte fosche brillarono come stelle luminose nell’oscurità della notte gli atti di eroismo di quanti, trasgredendo le ingiuste leggi razziali, si adoperarono in tanti modi per alleviare le sofferenze dei perseguitati, riuscendo a salvare migliaia di vite umane.
Tra questi ‘giusti tra le nazioni’ risalta la figura di Gino Bartali[8], campione di ciclismo che mise a disposizione le sue immense qualità di atleta percorrendo in bicicletta per 40 volte, tra l’ottobre ’43 e il giugno ’44, la ‘tappa’ Firenze-Assisi (380 km.) per trasportare – ben occultate nella canna verticale sotto il sellino – le carte di identità da falsificare presso una tipografia di Assisi che consentirono a tanti ebrei perseguitati di mettersi in salvo.
- Il controverso ruolo di Pio XII.
Controverso è stato il ruolo di Pio XII[9] nella terribile fase dell’occupazione nazista di Roma[10].
Non va dimenticato, però, a prescindere dalle diverse posizioni ideologiche da cui si guarda alle vicende di quel drammatico periodo storico, che la stessa vita del Pontefice – che più volte si era esposto per condannare le deliranti teorie e le criminali pratiche naziste – venne messa a grave rischio.
Egli, piuttosto che rumoreggiare con controproducenti proclami, preferì operare in silenzio salvando dalla deportazione migliaia di ebrei, ospitati clandestinamente in conventi e abitazioni private.
- La protezione degli ebrei nel Salento.
Anche il Salento si distinse per l’aiuto prestato a centinaia di ebrei che ritrovarono la speranza attraverso il soggiorno in campi profughi appositamente allestiti in provincia di Lecce.
Tra questi va menzionato quello di Santa Maria al Bagno[11], località balneare sita nel comune di Nardò, che operò dal 1944 al 1947.
In un contesto in cui i profughi vivevano a stretto contatto con la popolazione locale, venne apprestata, in una abitazione sita nella piazzetta antistante la spiaggia, finanche una sinagoga per consentire ai profughi di celebrare i riti tipici delle tradizioni religiose ebraiche.
Da quel campo profughi transitò anche Dov Shilanski, futuro leader dello stato israeliano.
- La costituzione dello stato ebraico in Palestina.
La soluzione al problema della diaspora e della persecuzione del popolo ebraico venne trovata con la costituzione dello stato di Israele.
Al termine del secondo conflitto mondiale, molte navi cariche di profughi si diressero verso la Palestina dove finalmente le genti ebraiche di tutto il mondo si sarebbero sentite al riparo da persecuzioni e angherie di ogni genere.
Con la Risoluzione dell’Assemblea Generale ONU n° 181 del 1947 venne prevista la divisione della Palestina in due stati, uno ebraico e l’altro arabo, con Gerusalemme, città sacra alle tre religioni monoteiste (cristiana, ebraica, musulmana) e i Luoghi santi, assoggettati a un particolare regime di protezione internazionale.
Le popolazioni arabo-palestinesi, che vivevano in quelle terre ormai da molti secoli, non accettarono, però, di spartire con i nuovi arrivati una terra divenuta, a loro modo di vedere, esclusivamente araba e musulmana.
Gli israeliani, duramente provati dalla persecuzione subita, risposero colpo su colpo[12], e con pari veemenza, agli attacchi ricevuti dalla Lega Araba.
Nel contempo iniziarono a sviluppare una economia di assoluta avanguardia trasformando, con tecnologie d’avanguardia, interi lembi di terra desertica in suoli agricoli.
A seguito della vittoriosa Guerra dei Sei Giorni, gli israeliani iniziarono anche a occupare e colonizzare parti del territorio assegnato nella Risoluzione dell’Assemblea Generale ONU n° 181 del 1947 allo stato arabo-palestinese, inasprendo così il conflitto con la popolazione araba, spesso ridotta a vivere in campi profughi.
- Conclusioni
L’annosa questione arabo-israeliana, poi divenuta arabo-israelo-palestinese, per la irriducibilità delle posizioni dei contendenti e la difficoltà di trovare un punto di mediazione, a tutt’oggi risulta essere una delle principali minacce alla pace nel mondo.
La soluzione di un simile intricato puzzle geopolitico appare assai complicata: c’è solo da auspicare che la ragionevolezza prevalga e ambedue i popoli, quello israeliano e quello palestinese, in futuro possano vivere pacificamente entro i confini sicuri del loro stato.
[1] La Seconda Guerra Mondiale ebbe inizio il 1° settembre 1939 con l’invasione della Polonia da parte delle truppe hitleriane
[2] Adolf Hitler (Braunau am Inn, 20 aprile 1889 – Berlino, 30 aprile 1945) fu Cancelliere del Reich dal 1933 e leader della Germania dal 1934 al 1945 – Fonte: Wikipedia
[3] Fonte: Wikipedia, Leggi razziali fasciste
[4] Le sanzioni economiche vennero deliberate dalla Società delle Nazioni e rimasero in vigore dal 18 novembre 1935 sino al 14 luglio 1936 – Fonte: Wikipedia
[5] La campagna d’Etiopia, iniziata il 3 ottobre 1935, si concluse con l’ingresso delle forze italiane ad Addis Abeba il 5 maggio 1936
[6] La proclamazione dell’Impero avvenne dal balcone di Palazzo Venezia il 9 maggio 1936
[7] Particolarmente drammatico fu il rastrellamento al ghetto di Roma il 16 ottobre 1943 che portò all’arresto di 1.259 persone poi deportate nel campo di sterminio di Auschwitz (Polonia) – Fonte: Wikipedia
[8] Gino Bartali (Ponte a Ema, 18 luglio 1914 – Firenze, 5 maggio 2000) vinse tre Giri d’Italia (1936, 1937, 1946) e due Tour de France (1938, 1948), quattro Milano – Sanremo e tre Giri di Lombardia, oltre a numerose altre corse – Fonte: Wikipedia
[9] Pio XII al secolo Eugenio Pacelli (Roma, 2 marzo 1876 – Castel Gandolfo, 9 ottobre 1958) fu eletto Papa il 2 marzo 1939
[10] L’occupazione nazista di Roma, iniziata nel settembre ‘43 dopo la proclamazione dell’armistizio, terminò il 4 giugno 1944 con l’ingresso nella Capitale delle truppe alleate
[11] La denominazione ufficiale era ‘Displaced Persons Camp number 34’ Santa Maria al Bagno – Fonte: Wikipedia
[12] La guerra arabo-israeliana, poi divenuta arabo-israelo-palestinese, divampò già nel 1948, per avere ulteriori esplosioni con la crisi di Suez del 1956 e la guerra dei Sei Giorni del 1967.