Appartengono a uomini glaciali, spietati, avidi, senza sentimenti, lacrime e sorrisi
Cuori di pietra
“Se la ricchezza non andrà a bussare a casa dei poveri, prima o poi
saranno i poveri ad andare a casa della ricchezza a bussare con forza”
di Rino Duma
Chi sono e come vivono
Sono personaggi infìdi e calcolatori che di umano hanno ben poco, se non l’aspetto fisico; ma, in quanto a sentimenti positivi, soprattutto quelli invocati da Papa Francesco, assolutamente nessuno; anzi li aborrono perché non fanno parte del loro patrimonio educativo, etico, culturale, spirituale.
Sono stati forgiati in questo modo dai loro padri e dai padri dei loro padri, e così da diverse generazioni. Hanno frequentato scuole e università private (mica quelle pubbliche!), associazioni industriali, circoli finanziari e stage formativi. A loro sono riservati ambienti esclusivi, come spiagge incantevoli e incontaminate, campi da golf, baite montane, baie per regate veliche, piscine superaccessoriate, sontuosi teatri, rinomate accademie, vari luoghi di intrattenimento, club privé organizzatissimi (nel cui interno c’è di tutto e accade di tutto… tutto al di sopra di ogni regola e legge). Per rinfrancare lo spirito e ricaricare le pile, dopo un periodo di intenso lavoro, si rifugiano in ville sfarzose di loro proprietà, dislocate in varie parti del mondo, ovviamente dotate di tutti i comfort e con vista panoramica su paesaggi mozzafiato, come a Capri, alle Maldive, Costa Smeralda o Tahiti, a Courmayeur, Palma di Maiorca o alle cascate del Niagara, ecc. Forse faranno il bagno quotidiano utilizzando latte di asina molto denso e profumato, oli speciali e creme dissodanti, allo stesso modo della divina Poppea ai tempi di Nerone o della stessa Cleopatra, ma forse si saranno inventati qualcosa che va al di là di ogni nostro possibile intendimento. Hanno di tutto, perché tutto è alla loro portata, come elicotteri, aerei privati, yacht dei migliori, e sono accuditi da un esercito di inservienti, bambocce, teatranti e marionette. Si spostano per tutto il pianeta a loro piacimento a seconda degli affari da concludere. Non guidano automobili, aerei o velieri, perché preferiscono farsi guidare. Le uniche cose per le quali non si lasciano governare da altre persone sono le operazioni finanziarie, industriali e commerciali, nelle quali sono quasi insuperabili. Si vedono poco in giro, anzi quasi mai, per non subire qualche ‘meritato’ sberleffo. Si muovono sempre con una nutrita scorta di guardaspalle e difficilmente si lasciano fotografare. In pratica, vivono in un “altra dimensione”.
In Italia e nel Mondo
L’Italia rappresenta un esempio lampante. Questi loschi personaggi sono uomini-ombra, eminenze grigie che non appaiono quasi mai in pubblico, ma che spostano le pedine della scacchiera nazionale per realizzare i loro turpi desideri, quando vogliono e come vogliono. Nel Belpaese se ne contano una ventina, ma ci sono molti altri in rampa di lancio. Nel mondo sono più di un migliaio, con tendenza all’aumento.
Sono personaggi che sembrano appartenere a una classe aliena (forse lo sono o forse credono di esserlo); hanno il dominio assoluto del mondo e sul mondo, per il quale stabiliscono i vincoli, le regole e gli ambiti politici, economici e sociali, entro cui l’umanità ‘deve’ muoversi e vivacchiare.
Rappresentano il vertice della “piramide umana”, dall’alto della quale dominano ogni aspetto connesso con la vita dell’uomo. Sanno bene di trovarsi nell’Olimpo degli Eletti, al di sotto del quale c’è l’immensa bolgia dantesca, dove annaspa e soffre l’umanità. L’unico grande problema, per il quale difficilmente riusciranno a trovare una soluzione, è rappresentato dalla loro caducità terrena. In pratica, come tutti gli umani, sono foglie che prima o poi verranno giù dall’Olimpo e si dissolveranno sul pavimento infernale. È appunto l’immortalità corporale l’unica ricchezza che non riusciranno mai a possedere, almeno sino a questo momento, ma faranno di tutto per arrivarci e garantirsi una vita… eterna. Poveri grulli!
Nel mondo, come si asseriva in precedenza, sono pochi eletti a fregiarsi di questo status sociale, ma, sebbene appartengano alla stessa corporazione, tra di loro non corre buon sangue, anzi serpeggia da sempre, sotto traccia, una guerra invisibile e silenziosa ma devastante e inesorabile a colpi di operazioni finanziarie mirate, come lanci di “opa” e movimenti borsistici ingannevoli, tutto architettato con il desiderio smodato e irrefrenabile di fagocitare qualche compagno di cordata… senza scrupolo alcuno e alcuna pietà. Li definisco, sull’onda del linguaggio anglosassone che oramai impera in ogni dove, “black-hole economic men” (uomini buchi-neri dell’economia). Insaziabili e dalla gola più famelica di quella di Cariddi, sondano quotidianamente in lungo e in largo i vari mercati internazionali per approfittarsi delle migliori occasioni. Dormono poco, perché gli affari e il denaro non conoscono riposo. Hanno un senso eccellente degli investimenti, dai quali lucrano quasi sempre grossi guadagni. Poco importa se ottenuti sfruttando una moltitudine di gente o devastando interi ambienti naturali. L’importante è speculare adeguatamente ed ingozzarsi di inenarrabili fortune. D’altra parte, gli attuali disastri ambientali e umani forniscono un’ampia dimostrazione.
L’unico Dio nel quale credono ciecamente è il Profitto, e per questo Dio sono disposti a tutto, anche a corrompere governanti senza scrupoli, sostenendoli e foraggiandoli adeguatamente per promuovere politiche a loro favorevoli e, se necessario, scatenare guerre devastanti, sfruttando motivi ideologici e, soprattutto, religiosi.
Tangibili esempi sono rappresentati dalle numerose “agitazioni e inquietudini” mondiali che investono da oltre un trentennio l’intera umanità. Ad esempio, approfittando dell’instabilità religiosa del mondo islamico (Palestinesi contro Israeliani, Sunniti contro Sciiti, Jihadisti contro Pacifisti, Curdi contro Turchi, Isis contro il mondo occidentale, Talebani e Al Qaeda, ecc.), hanno scatenato una guerra di religione ad ampio raggio con l’unico scopo di alimentare l’industria bellica, attorno alla quale ruotano enormi interessi per impossessarsi, a poco prezzo, delle ingenti risorse minerarie, soprattutto petrolifere, in Iraq, Siria, Libia, Nigeria, Venezuela, ecc. Città distrutte a seguito di bombardamenti, intere popolazioni che migrano per sottrarsi a morte quasi sicura, continue decimazioni lungo le vie migratorie, naufragi di migranti, atti terroristici in diverse nazioni europee ed africane, esecuzioni capitali, distruzione di siti archeologici di notevole importanza, sono le disastrose ed inumane conseguenze a cui tante genti devono soggiacere. Ma le stesse città, oggi distrutte, saranno fra qualche anno ricostruite e rimpolpate. Sarà un altro grosso e allettante business, quantificabile in centinaia di miliardi di dollari. Tutto ovviamente gestito dagli stessi potentati economici e finanziari, tutto organizzato nei minimi particolari.
Da questa politica disumana non si sottrae certamente l’Italia, anche se a lei spettano soltanto le briciole. Ma la partecipazione al banchetto pretende il rispetto incondizionato di certe regole, altrimenti si è fuori dai giochi. E allora ecco gli uomini della “casta” che si fanno sentire, oggi più di ieri, con spallate politiche e scossoni sismici assestati alle fondamenta democratiche della nazione. Tutto deve cambiare e in fretta. Sono state tacitate molte menti. Quasi tutti i mass-media sono stati acquisiti ed asserviti al potere dominante. Illustri personaggi, che un tempo si battevano per i “tanti” e rappresentavano la voce degli “umili”, sono stati azzittiti e resi inoffensivi a colpi di grossi favori e di denaro… pubblico, tanto per intenderci. Poche penne sono libere di scrivere secondo i dettami del cuore e della Costituzione, anche questa vilipesa, stravolta e modellata a favore degli interessi degli eletti (banche, in primis). Proprio alle banche è stato rafforzato il potere con congrui contributi e salvataggi miracolosi, ma con l’unica condizione di remare sempre nel verso giusto. Ormai, non si muove foglia che banca non voglia.
Stessa situazione si riscontra in tutto l’Occidente e nelle economie liberiste del mondo. Le banche sono poste al centro di ogni interesse e rappresentano il volano delle varie economie e mercati. Al di sopra di loro impera la “casta degli eletti”, che ne stabilisce i programmi, le condizioni, la direzione. Insomma, quasi tutta la vita economico-finanziaria del pianeta è nelle mani di questa organizzazione mondiale.
Il Nuovo Ordine Mondiale
Giorgio Napolitano ebbe a dire, in uno dei suoi ultimi discorsi da Presidente della Repubblica, che il mondo è ben governato dal “Nuovo Ordine Mondiale”, nel quale sono confluite, oltre alla nostra Italietta, buona parte delle nazioni dell’Onu.
Si badi attentamente che di “Nuovo Ordine Mondiale” parlava già George Washington nella dichiarazione d’indipendenza degli Usa dalla Gran Bretagna. Basta dare uno sguardo al dollaro per accertarsi di quanto si stia affermando. Sul retro del ‘biglietto verde’, si nota al centro la scritta “In God we trust” = “In Dio noi confidiamo” (soprattutto nel Dio Profitto); sulla sinistra c’è una piramide di 13 gradoni, il cui vertice è illuminato dall’occhio divino (emblema tipico dei massoni), sormontato dalla scritta “Annuit coeptis” (questa scritta è composta da 13 lettere). Non si conosce bene la traduzione di questi due termini, ma i più sostengono che significhi “Sia dato inizio all’impresa”. Di quale impresa si sta parlando? Di organizzare la vita negli USA o di organizzare la vita sul pianeta Terra? Ai tempi di Washington, senz’altro il motto si riferiva al nascente stato americano, anche se con mire espansionistiche; oggi, invece, ritengo che si debba intendere a largo respiro e quindi sia aderente ai nuovi propositi statunitensi, dal momento che nella parte bassa del dollaro si legge “Novus ordo seclorum” (ma non “saeculorum”, come si sarebbe dovuto scrivere) (questo motto è di 17 caratteri) = “Nuovo ordine dei secoli“. Si badi bene: i numeri 13 e 17 sono i numeri massonici per eccellenza. George Washington era un massone, circondato da massoni. Ergo, l’attuale associazione N.O.M. è una grande Loggia massonica, in cui sono confluite gran parte delle varie logge massoniche mondiali.
Le famiglie del N.O.M.
Quali famiglie fanno parte di questa organizzazione? Negli Usa se ne contano appena 400 con patrimoni individuali che vanno da 20 sino a 80 miliardi di dollari. L’americano più ricco è attualmente Bill Gates con un patrimonio di oltre 80 mld di dollari, poi Warren Buffett con 73, Larry Ellison con 58 ed altri. Anche in Europa ci sono gli arciricchi. Il più facoltoso è lo spagnolo Amancio Ortega con 65 mld di euro; seguono il tedesco Karl Hans Albrecht con 50 e la francese Liliane Bettencourt con 40. Al quinto e al settimo posto troviamo i nostri M. Franca Fissolo (moglie del defunto Michele Ferrero – dolciumi) e Leonardo Del Vecchio (Luxottica), rispettivamente con 24 e 21 mld di euro.
In Cina vi sono ben 300 miliardari, ma tutti di basso rango. Il più ricco è un tale Wanda con soli 15 mld di dollari. Anche in Australia, in Giappone, India, Arabia Sauduta ed altri stati asiatici ci sono dei grandi magnati.
Tutte queste fortune, però, sono ad alto rischio e presentano una certa volatilità, sia perché c’è sempre qualche amico-nemico pronto a sferrare un duro colpo al minimo errore oppure per un’improvvisa crisi economica del settore in cui si opera. Esempio tangibile è dato da Masayoshi Son, un miliardiario giapponese che, nel breve volgere di un paio di anni, ha perso per investimenti sbagliati e per il prosciugamento di alcuni pozzi di petrolio di sua proprietà ben 70 mld di dollari. Oggi, ahilui, è soltanto secondo nella classifica dei giapponesi più facoltosi.
Conclusioni
Di fronte a questo preoccupante scenario, è necessario che le persone di tutto il mondo si sveglino dal loro torpore esistenziale, comincino a riflettere e si rendano conto che questo modello di sviluppo, basato unicamente sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e sulla devastazione dissennata e incontrollata della natura, deve essere immediatamente abbandonato e sostituito con uno che garantisca uno sviluppo controllato, meno caotico e in armonia con le esigenze primarie dell’umanità.
Il passo più importante, che i cittadini del mondo “debbono fare” se intendono uscir fuori da questo vicolo cieco e infernale, è di riappropriarsi della quasi perduta “sovranità popolare”, unica ed ultima garanzia per non staccarsi definitivamente dalle regole democratiche, ormai sfibrate e morenti.
Basta dare uno sguardo attento e non superficiale a tutto ciò che sta vivendo la nostra Italia in questi ultimi anni. Politici senza cuore, o meglio con un cuore di pietra, si sono appropriati del potere, senza essere stati delegati a ciò dalla volontà popolare, e stanno disfacendo e saccheggiando in lungo e in largo la Costuituzione, da sempre unica strada maestra su cui si è mossa la nazione. Politici che, invece di difendere gli interessi dei cittadini per garantire loro una vita umile ma dignitosa, si preoccupano piuttosto di privilegiare quelli della casta, da cui dipendono e a cui devono dare rendicontazione.
Ormai noi cittadini siamo trattati come se fossimo animali da soma, da tosa, da carne, da latte. Animali da sfruttare, scuoiare, spennare, torchiare, fustigare. Ci danno il minimo necessario per campare, un piccolo spazio per muoverci e vivacchiare, per poi morire. A noi, purtroppo, è concessa soltanto la “libertà dei servi”, perché abbiamo scelto deliberatamente di vivere da servi. Molti italiani hanno condannato la loro libertà ad un silenzio forzato, fatto di genuflessioni obbligate, di teste chinate, di applausi sofferti, di sorrisi smorzati, di ordini maldigeriti ma eseguiti, di finzioni penose, ma mai di pubbliche accuse, di sacrosante proteste, di rivendicazioni urlate per torti subiti e diritti calpestati.
Manca ormai poco perché si rompa irreparabilmente l’esile filo che ci lega alla tanto sudata e sofferta “democrazia”. Gli italiani possono ancora farcela, così come il mondo occidentale. Abbiamo nelle mani alcune armi infallibili, rappresentate dal voto, da un’adeguata istruzione, dal rinnovamento delle coscienze e dal coraggio di cambiare lo statu quo. Armi che educano alla libertà, le uniche armi che garantiscono la libertà. Ogni altra opzione di vita conduce alla schiavitù e al servilismo.
Il traguardo della libertà, della pace e del vero benessere è molto distante, ma, se non ci mettiamo in cammino, non lo taglieremo mai. Anziché piangerci addosso, è più ragionevole reagire a questa assurda situazione di stallo, liberando il nostro pensiero e la nostra coscienza dalle catene dell’indifferenza, della rassegnazione, della sudditanza psicologica, della ‘convenienza’ e, soprattutto, dell’educazione sbagliata e ingannevole che ci è stata inculcata da questo sparuto numero di “orchi”, che possiede la quasi totalità della ricchezza mondiale.
Non è un’utopia la mia, semmai è una grande sfida dell’uomo contro se stesso. Se vogliamo vivere in pace e in libertà, è necessario fare del mondo un unico cuore pulsante grazie a miliardi di piccoli cuori tra loro sincronizzati con gli orologi della natura, della giustizia, della fratellanza. Tutto ciò è stato predicato Cristo ed oggi, con forza, da Papa Francesco.