Il riserbo dei padri fondatori. In esordio al suo recente studio sulle radici cristiane dell’Europa e la sempre minore incidenza della pratica religiosa sulla popolazione europea, lo storico francese Olivier Roy mette in evidenza il fatto che, al momento della nascita dell’Unione Europea (Trattato di Roma, 1960), tre su quattro dei suoi padri fondatori (Alcide De Gasperi, Robert Schuman e Konrad Adenauer) erano cattolici devoti e soltanto uno (Jean Monnet) sosteneva il pluralismo religioso come base dell’integrazione comunitaria. Eppure nessuno di loro si era premurato di metterlo per iscritto nei documenti fondativi dell’unione, dando probabilmente per scontato un fatto di per sé più che evidente. Come mai, a distanza di […]
Generalmente era un monolocale in cui vivevano ammassate anche dieci o più persone La casetta dei contadini d’un tempo Pur tra tanta povertà e promiscuità l’amore faceva da collante e da stimolo di Emilio Rubino Descrivere la casetta dei contadini dei tempi andati non è affatto semplice, anche perché si prova un certo senso di imbarazzo e, forse anche, di vergogna nell’entrare nei dettagli. Più che di una casetta si trattava di una stamberga, di un tugurio, di una catapecchia. Nel suo interno vi erano pochissimi comfort e molti disagi e scomodità. Spesso era costituita da un unico vano, con annesso uno stanzino, dove trovava sistemazione il vaso da notte, […]
Premessa Il termine educare deriva dal latino educo ed è composto dal prefisso ‘e’, che sta ad indicare fuori, e dal verbo ‘duco’, che significa ‘traggo, porto avanti,’ o anche ‘induco, incito, allevo’. Unendo le due parti emerge il significato di fondo dell’educare, che è quello di condurre fuori l’individuo dal suo stato di scarsa coscienza morale e percettiva e quindi di indurlo o incitarlo a comprendere consapevolmente la vita, individuandone gli aspetti e gli elementi da evitare e quelli da accettare e consolidare. Considerato che le menti dei ragazzi sono ancora delle scatole vuote pronte ad introitare di tutto e di più, sia aspetti positivi che negativi, ci […]
Cronaca / di Rosanna Verter Articolo pubblicato su ⇒ Il Sedile È il settembre del 2006 quando il Circolo Cittadino Athena presenta alla città il nuovo giornale Il filo di Aracne . Vuol essere “stimolo verso un mondo che nella globalizzazione trova solo il modo per mercificare tutto, anche la mente, il pensiero”. Vuol essere “un cenacolo (come in effetti è stato ed è), attorno al quale tessere, filare, pensare, parlare, creare opportunità per migliorare noi stessi”. Nel primo numero il Direttore, Rino Duma, firma un articolo dall’eloquente titolo che abbiamo dato a questo pezzo ed a cui ho volutamente apposto una ortografica variante. Per chi non lo avesse mai letto, lo ripropongo […]
RIPARTIRE Dopo la pandemia il sistema Italia cerca faticosamente di ritrovare un suo equilibrio di Giuseppe Magnolo La vita e l’archetipo del viaggio. Sia il divenire umano che l’esperienza individuale hanno bisogno di essere definiti nel tempo e nello spazio. Occorre sempre contestualizzare la realtà vissuta, stabilendo un prima e un dopo. Non tanto per creare semplicemente una prospettiva episodica di quanto è accaduto, ma per fissare dei punti fermi lungo una linea evolutiva pensata e perseguita, sia individualmente che collettivamente, con un disegno che rispecchia una qualche volontà di realizzazione. A volte tuttavia dobbiamo constatare che il nostro itinerario di vita presenta delle pause forzate, che scaturiscono da eventi […]
Storielle galatinesi 1-“Era ‘na fiata ‘na mùscia ‘nchiata, se bbinchiau de simulata, se bbinchiau de simulone… Oh cce bbeddhru ‘stu vagnone!”. “C’era una volta una gatta grassa, si saziò di semolata, si saziò di ‘semolone’… Oh, quanto è bello questo ‘vagnone’! (bambino)”. Erano le mamme d’un tempo che, mettendo il figlioletto sulle loro ginocchia e prendendolo per le manine, lo dondolavano in modo che non piangesse, ripetendogli più volte questa bella ninna nanna. 2-“Bbona sera, signurina rundella!”. “Buona sera, signorina rondella!”. Ai nostri tempi, quando nel gioco del ramino o della scala 40, il giocatore pescava un jolly, alcune volte si lasciava andare a questo detto, forse perché sino a […]
Era la terza potenza europea… I gioielli del Regno delle Due Sicilie … mentre la prima nel mondo nell’industria metalmeccanica, siderurgica e navale di Salvatore Cesari Abbiamo più volte riportato sulle colonne di questa rivista notizie riguardanti la situazione del Meridione d’Italia subito dopo il ‘salvifico’ intervento dei Savoia. Ci siamo soffermati a più riprese a evidenziare l’inganno con cui re Vittorio Emanuele II, su istigazione di diversi personaggi politici e non (Cavour, Dabormida, Lombroso, Niceforo ed altri) invase proditoriamente il sud d’Italia, fiancheggiato in questo turpe progetto da infingardi esponenti dell’alta borghesia siciliana (su tutti Vincenzo Florio) e da alti ufficiali dell’esercito borbonico, che aderirono al progetto della massoneria […]
NESSUNO A GALLIPOLI LO PIANSE GIUSEPPE CASTIGLIONE di Augusto Benemeglio 1.Nessuno a Gallipoli pianse la morte di Giuseppe Castiglione, avvenuta il 14 luglio 1866, nella sua povera casa sita sul versante di scirocco della “città bella”, alle spalle della cattedrale, dopo lunga e dolorosa (atroce) malattia, per un cancro alla gola che gli impedì, negli ultimi giorni, non solo di parlare, ma perfino di deglutire: soffriva in modo tale che scrisse su un bigliettino al medico, Emanuele Garza, che ogni tanto lo veniva a visitare: “ Dottore, se lei non mi uccide, commette un delitto”. Non lo piansero neppure le donne che lo assistettero fino all’esalazione dell’ultimo respiro: la moglie […]
LA MESSAPIA E I MESSAPI di Maurizio Nocera È accertato che ancor prima del VI-V sec. a. C., in questo territorio che noi oggi chiamiamo Salento e che un tempo invece i nativi chiamarono prima Japigia poi Terra d’Otranto, viveva un popolo pacifico e laborioso. Pacifico perché, secondo quanto sappiamo dagli autori antichi, i Messapi non aggredirono mai alcun altro popolo; e poi laborioso, perché tutto il loro operare fu incentrato sulla costruzione delle loro città e sulla pastorizia e la coltivazione della terra. Ancora oggi quando si vuole raffigurare simbolicamente la laboriosità dei Messapi si ricorre ad un oggetto che fu per loro di uso quotidiano: la trozzella, un […]
SAN CRICORIU CU “LA SARDA ‘N BOCCA” di Emilio Rubino Il Meridione d’Italia – come si sa – durante il periodo estivo, soffre di tanta sete. L’acqua è un elemento molto prezioso per le campagne assolate, per le colture sitibonde che facilmente vanno in malora, con gravissime conseguenze economiche per le nostre popolazioni, che vivono di agricoltura e da essa traggono i mezzi di sussistenza. L’acqua, insieme all’aria, alla luce e al calore del sole, è uno degli elementi indispensabili ed insostituibili alla vita. Quando, pertanto, per una prolungata mancanza di acqua, dovuta essenzialmente alla siccità, si crea uno scompenso nella quantità di questo elemento vitale, l’organismo ne soffre prima, […]
TORRE VADO “Ferma il pie’, passegger, non dar più passo, chè qui trovi commode rimesse: Don Annibal Capece il qual ci eresse, ci destinò pel forestier, lo spasso. Aprile 1709” E’ questo il saluto con cui un tempo gli abitanti del luogo accoglievano il forestiero, diretto in pellegrinaggio al Santuario di S. Maria di Leuca, per indurlo a fermarsi e godere dei cibi sopraffini e dell’estrema ospitalità. La torre insiste nella splendida marina di Torre Vado, oggi amena e rinomata località balneare, situata nel basso versante ionico, a pochissimi chilometri dal Capo di Leuca. La struttura, alta 12 metri, sorge a pochi metri dalla battigia su un ampio […]
TORRE DEI PALI Torre dei Pali è una località balneare del comune di Salve. È situata nel basso Salento, a pochi chilometri da Santa Maria di Leuca e da Gallipoli. La torre è una delle numerose opere costiere di avvistamento fatte costruire nel XVI secolo da CarloV per difendere il territorio salentino dalle invasioni dei pirati saraceni. Riguardo alla posizione, essa comunica visivamente con Torre Vado a sud e Torre Mozza a nord. Per alcuni studiosi, la struttura fu costruita sulla terraferma, a pochi metri dalla battigia; in seguito, grazie alla continua erosione del mare, la torre rimase inglobata totalmente nelle acque. Per altri, invece, lo scoglio su cui fu […]