Nella Romagna a cavallo tra l’800 e il ‘900 “la politica non è interesse e non è dottrinarismo: è azione, è passione, è ribellione”. Così sosteneva Torquato Nanni. E infatti lui, Benito Mussolini, Nicola Bombacci e Leandro Arpinati non potevano che nascere in quell’aspra e solatia terra. Sono loro, nomi altisonanti di un’epoca, i protagonisti di Sangue romagnolo. I compagni del Duce, il libro scritto dall’ex direttore de Il Resto del Carlino Giancarlo Mazzuca e dal decano dei giornalisti romagnoli Luciano Foglietta. Edito da Minerva Edizioni, il volume si è appena meritato il Premio Acqui Storia – Sezione storica divulgativa, perché “analizza nel profondo l’animo e la mentalità di un popolo sanguigno, unico nel panorama italiano e critico nei confronti del regime […]
Il mio paese è il centro, l’ombellico del Salento, così come piazza IV Novembre era l’ombellico di quel paese. Non è una piazza, in realtà è la strada principale che da nord a sud spacca in due il paese e lo priva di ogni intimità: non una meta quindi, ma un paese di passaggio. tranne quel punto dove la strada si allarga e si formano due “piazzole di sosta”, una di fronte all’altra, dove nessuno, per un motivo qualsiasi, si sarebbe mai fermato a sostare. Tranne i cani randagi e tutti quei ragazzi assidui frequentatori della piazza perché nelle case non c’era spazio sufficiente per tutti. La piazza era allora […]
Iniziò così, come ogni cosa che viene alla vita, proprio come piaceva al vecchio Talete: iniziò tutto dall’acqua. Passeggiava un giorno su una spiaggia dell’est salentino, avanzava placido sulla sabbia, senza meta, mirando i lontani profili delle vette d’Albania, cenni tra la foschia all’orizzonte. Era solo. Radente all’acqua, in quel punto in cui non è più possibile fare un passo senza bagnarsi, abbassò gli occhi e lì, finalmente, vi trovò quanto il mare pareva gli volesse ad ogni costo consegnare: trascinata da chissà dove, una scarpa, misera, lacera, pietosa, solitaria e sfinita naufraga appartenuta a chissà chi. Egli la raccolse e la portò con sé, nella sua casa, quasi fosse un dono […]
Quando Alessandro Tomaso Arcudi di Galatina pubblicò, nel 1697, la sua prima opera, aveva già superato la quarantina, ed era quindi piuttosto avanti negli anni. S’intitolava: Miniera dell’argutezza scoperta dal sig. Silvio Arcudi ed illustrata dal P. Alessandro Tomaso Arcudi, suo pronipote, de’ Predicatori ed era inserita nella Galleria di Minerva, Tomo II, presso Girolamo Albrizzi, in Venezia, MDCXCVII, alle pp. 297-306. Del suo bisavolo l’autore utilizzava “alcuni abozzi di questa vasta materia, quasi affatto logorati e consunti non so dagli anni o dalla trascuragine degli credi” (p. 297). E davvero c’è da credergli; perché, tra l’altro, verso la fine dell’opera, vengono citati, dei Tesauro, il Cannocchiale Aristotelico, che apparve […]
Un viaggio inedito ed entusiasmante alla scoperta dei paesaggi e degli scenari delle terre mediterranee. In questo itinerario conosciamo Oria (Brindisi).
Un viaggio inedito ed entusiasmante alla scoperta dei paesaggi e degli scenari delle terre mediterranee. In questo itinerario conosciamo Otranto (Lecce). Prima parte Seconda parte
Un viaggio inedito ed entusiasmante alla scoperta dei paesaggi e degli scenari delle terre mediterranee. In questo itinerario conosciamo Presicce (Lecce).
Alla scoperta dei fantastici luoghi della terra salentina. Conosciamo Minervino di Lecce.
Breve viaggio per le bellissime coste delle marine di Nardò, tra Santa Maria al bagno, Santa Caterina, Portoselvaggio e San Isidoro. Prima parte Seconda parte
Un video-documentario sul Salento, ai confini della terra.
Un viaggio inedito ed entusiasmante alla scoperta dei paesaggi e degli scenari delle terre mediterranee. In questo itinerario conosciamo Uggiano la Chiesa (Lecce). Prima parte Seconda parte
Un viaggio inedito ed entusiasmante alla scoperta dei paesaggi e degli scenari delle terre mediterranee. In questo itinerario conosciamo Ostuni, Carovigno e la località di Torre Guaceto (Brindisi). Prima parte Seconda parte Terza parte