10 giugno 1918 di Marcello Urso Erano ormai le quattro e trentanove di una mattina calma e muta di fine primavera, quando dove nessuno mai avrebbe preveduta simile cosa, motobarche nuove ad una angolazione sconosciuta videro sopra Otranto la nera traccia di fumo d’una ciminiera. Rizzo virò a sinistra ed, accostato alquanto il mezzo suo a quello accanto, mandò una voce: “Peppe, hai lo stato attuale della Squadra? Cristo santo, non penso il Nino Bixio già arrivato giù delle coordinate cositanto”. Giuseppe Aonzo prese la tabella, la consultò; poi disse: “Non è quella” Entrambi della classe ottantasette Avevan Rizzo e Aonzo trentun anni: ma l’un nel grado […]
Nelle preghiere, nei ricordi, nei sogni il mio pensiero è rivolto sempre a te Amate e dolce Madre di Rino Duma Ho avvertito il bisogno, in occasione dell’approssimarsi del Santo Natale, di rivolgere un caro saluto alla mia cara e indimenticabile mamma e, di riflesso, a tutte le mamme di questo mondo, nessuna esclusa. Mi sovviene spesso di incontrarla idealmente, soprattutto quando sto giù di corda. Le rivolgo i pensieri più profondi e teneri, inconfessabili ad altre persone. Me la ritrovo accanto allo stesso modo di quando mi seguiva passo passo durante i miei primi incerti anni di vita. Bastava la sola sua presenza per riaccendermi la luce in fondo […]
Mino De Santis La voce del Salento di Giuseppe Magnolo Dialetto e identità. Capita spesso nella saggistica di utilizzare il mezzo linguistico per mettere in evidenza, o anche per difendere, una certa idea di identità salentina, che passa attraverso consuetudini, tradizioni culturali, modalità espressive particolari. Si enfatizza l’uso del dialetto esaltandone l’immediatezza, il richiamo alla concretezza, il tono di familiarità che sempre contraddistingue l’approccio di chi si rivolge agli altri senza la freddezza dei paraventi pseudo-linguistici offerti dalla lingua nazionale, che inibiscono un rapporto di spontanea confidenzialità. Questa sensazione di contatto immediato è ciò che dapprima viene in mente ascoltando le canzoni di Mino De Santis, accompagnata dall’idea di […]
Le ali della libertà di Rino Duma Premessa In questa seconda parte, mi soffermerò a parlare delle “libertà sociali” in generale, cioè delle cosiddette “libertà esterne”, che, purtroppo, sono assicurate alle varie genti del mondo in maniera molto difforme. Il loro esercizio, o meglio la loro fruibilità, dipende esclusivamente dal tipo di governo, dal grado di democratizzazione e dal livello di civiltà e di benessere di ogni comunità mondiale. Un alto indice delle “libertà sociali” determina le fortune e i successi di taluni paesi, mentre uno modesto attesta le sventure, le sottomissioni, l’immaturità e l’arretratezza di tal altri. Ora, però, torniamo ad interessarci di ciò che accadde all’indomani mattina di […]
Esempio tangibile della saggezza popolare Lu dittèriu Il popolo, quando parla, sentenzia di Piero Vinsper Lu ciucciu ci mandai nun ippe ricche: l’asino che mandai non ebbe orecchie. Questo proverbio è usato dal popolo quando vede, per mancanza di qualcuno, che una missione sortisce un effetto contrario a quello che si aspettava, e si resta perciò disillusi. E si noti: questi tali il popolo li chiama ciucci, qualificandoli ignoranti, perché non capiscono ciò che devono fare e dire, ciucci che non hanno orecchie, (aborto di natura, perché le orecchie dell’asino sono abbastanza pronunziate! Sono anzi proverbiali!) perché uno, ignorante quanto si voglia, può fare qualcosa di buono, se presta udito […]
Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame? Narciso… lo specchio… la donna… di Piero Tre Chi scoprì lo specchio? Se non vado errato, fu Narciso che, guardando in un bacile contenente dell’acqua, vide riflessa la sua bella immagine e se ne invaghì tanto da rimirarsi per numerose volte al giorno. La sua, però, era una pia illusione, perché bastava immergere la mano nell’acqua per distorcere l’immagine e disfarla. Per non interrompere la meravigliosa visione che l’acqua gli proponeva, decise di non smuoverla mai più, in modo d’ammirare in qualsiasi momento della giornata la bellezza del suo viso. Ma doveva pur lavarsi! Perciò pensò bene di […]
Un libro di gran pregio di mons. Antonio Antonaci “GLI AFFRESCHI DI GALATINA” SANTA CATERINA ANTE LITTERAM di Maurizio Nocera Da decenni sono socio dell’Aldus Club di Milano, l’Associazione Internazionale di Bibliofilia fondata da Mario Scognamiglio e presieduta prima da Leonardo Sciascia, poi da Umberto Eco, oggi da Gianni Cervetti. All’interno delle sue attività, mi sono dedicato ai caratteri tipografici e alla tipografia in generale, con una particolare predilezione per la tipografia pura e per quella d’arte. Da quando è nata l’arte della stampa, i grandi tipografi italiani sono stati: Aldo Manuzio (Bassiano, tra 1449 e 1452 – Venezia, 1515); Giambattista Bodoni (Saluzzo, 1740 – Parma, 1813); Alberto Tallone (Ber- […]
Gaeta, 8 dicembre 1860 Re Francesco II di Borbone PROCLAMA AI POPOLI DELLE DUE SICILIE “Da questa Piazza, dove difendo più che la mia corona l’indipendenza della patria comune, si alza la voce del vostro Sovrano per consolarvi nelle nostre miserie, per promettervi tempi più felici. Traditi egualmente, egualmente spogliati, risorgeremo allo stesso tempo dalle nostre sventure; che mai ha durato lungamente l’opera della iniquità, né sono eterne le usurpazioni. Ho lasciato perdersi nel disprezzo le calunnie; ho guardato con sdegno i tradimenti, mentre che tradimenti e calunnie attaccarono solo la mia persona; ho combattuto non per me ma per l’onore del nome che portiamo. Ma quando vedo i […]
LA LICENZA DI SCUOLA MEDIA di Pippi Onesimo Traduceva, durante un afoso, pigro e sonnolento pomeriggio della fine di giugno del 1951, in un’aula della Media“Pascoli”, nuova di zecca, un brevissimo passo del De bello gallico, come prova d’esame, tra l’altro, di licenza di scuola media, quando udì un tonar di ferree canne, che lo fece sobbalzare di botto insieme alla Commissione esaminatrice. Si inaugurava, infatti, nella vicina piazza Cesari, l’apertura della terza edizione della Mostra Mercato, allestita allora nelle aule dell’Edificio Scolastico del 1° Circolo Didattico. Mentre il dr. D’Amico (don Carminucciu, il popolare medico che aveva fondato l’omonima Casa di Cura), che il Consiglio Comunale da pochi giorni […]
10 giugno 1918 Breve poema in endecasillabi di Marcello Urso Erano ormai le quattro e trentanove di una mattina calma e muta di fine primavera, quando dove nessuno mai avrebbe preveduta simile cosa, motobarche nuove ad una angolazione sconosciuta videro sopra Otranto la nera traccia di fumo d’una ciminiera. Rizzo virò a sinistra ed, accostato alquanto il mezzo suo a quello accanto, mandò una voce: “Peppe, hai lo stato attuale della Squadra? Cristo santo, non penso il Nino Bixio già arrivato giù delle coordinate cositanto”. Giuseppe Aonzo prese la tabella, la consultò; poi disse: “Non è quella” Entrambi della classe ottantasette Avevan Rizzo e Aonzo trentun anni: ma […]
FIDO, IL CANE LUPO Chicco stringeva nel pugno della mano sinistra, infilata nella tasca dei pantaloni, quelle poche lire, ricevute in regalo da sua madre. Ripercorse velocemente, a ritroso, il vialone di campagna, per ritornare in paese. Fido lo accompagnò fin su la strada asfaltata, abbaiando e saltellando; ma si fermò al limite e lo seguì con lo sguardo, scodinzolando lentamente la coda in segno di composta, sconsolata rassegnazione. Sapeva che non poteva oltrepassare quella strada. Non lo fece mai, nemmeno quando, per vendicarsi della colazione rubata, ingaggiava, fra i filari delle vigne, lunghe corse sfrenate con un dispettosissimo gatto della casa colonica vicina. O quando procedevano entrambi a […]
Presentazione del libro “I RACCONTI DELLA VADEA” di Pippi Onesimo