Cosa erano costrette a fare le giovani d’un tempo Donne da maritare di Emilio Rubino Il sogno o il bisogno di avere un uomo tutto per sé inizia a essere avvertito dalle ragazze ancor prima di raggiungere l’età puberale. Infatti, già nella pre-pubertà, la bambina si pone il problema di sapere come nascono i bambini e non è raro che si metta a fare la mamma o la moglie. Quando, poi, l’adolescente comincia a “mpizzutare” (età puberale), quei primi larvati desideri si tramutano in bisogni concreti e assillanti alla ricerca dell’uomo della propria vita. Ma come procurarselo? Per arrivare a ciò ogni donna fa ricorso a mille e mille espedienti. […]
COGNOMI E SOPRANNOMI DI ORIGINE GRECA di Piero Vinsper Parlare dell’origine dei cognomi è compito quanto mai arduo e difficile, e comporterebbe un discorso lungo. Molti studiosi hanno affrontato questo problema con zelo, ottenendo degli ottimi risultanti. Dirò solo, e in maniera semplice, che i cognomi derivano da nomi patronimici, matronimici, da qualità e difetti fisici, da animali domestici e selvatici, da insetti, dal nome di giorni e mesi, da numeri, da soprannomi, da sostantivi del sostrato greco, da luoghi, da città e nazioni, da arnesi dell’uso quotidiano, da mestieri e professioni, ecc. Aggiungo anzi che gli studiosi hanno stilato una certa statistica, e non sono le statistiche di stile […]
Con il pensiero rivolto sempre alla libertà, all’unità e alla prosperità della patria BONAVENTURA MAZZARELLA Fervente repubblicano e indomito patriota, dopo la sommossa napoletana del 15 maggio 1848, fonda a Lecce, con il Castromediano, il De Donno e altri rivoluzionari, il Circolo Patriottico Salentino, di cui è presidente. È eletto più volte deputato al Parlamento italiano. di Rino Duma Se non gli storici, pochi uomini sanno di Bonaventura Mazzarella e di molti dei suoi compatrioti. La storia, che da centocinquant’anni ci viene insegnata (forse perché di parte), ha inspiegabilmente sottaciuto le eroiche gesta di questo fiero e valoroso personaggio del Risorgimento meridionale. Bonaventura nasce a Gallipoli il 6 febbraio 1818 […]
Fatto realmente accaduto a Nardò nell’ultimo dopoguerra L’ALLEGRA FAMIGLIOLA Grazie alle malie e seduzioni, la donna è sempre riuscita a risolvere qualsiasi problema di Emilio Rubino Antonio, un buon padre di famiglia, tutto casa e lavoro, una mattina, approfittando della splendida giornata, decise di portare in campagna anche il figliolo, di appena sei anni, e l’avvenente moglie, oltre che l’asina. Per educazione ricevuta e per gentilezza d’animo, Antonio fece accomodare la moglie in groppa all’asina, mentre lui e suo figlio procedettero a piedi. Per arrivare nel loro piccolo podere, situato al di là della città, dovevano attraversare tutta Nardò. Tutto ciò faceva immenso piacere all’uomo, poiché avrebbe messo in mostra […]
Il Guercio di Puglia di Salvatore Chiffi Il 21 luglio 1647 la città di Nardò, in seguito alla rivolta napoletana capeggiata dal pescatore amalfitano Tommaso Aniello (Masaniello), insorse contro i dominatori spagnoli. Il popolo, guidato dai notabili della città i quali erano sostenuti dal francofilo Marchese di Acaja, chiedeva l’abolizione delle onerose gabelle imposte dal vicerè e dalle avide baronie spagnole, reclamando il diritto al pane e una vita più dignitosa. In quel tempo Nardò era governata da Giovan Girolamo II Acquaviva d’Aragona, 20° Conte di Conversano e 7° Duca di Nardò, tristemente conosciuto come “il Guercio di Puglia”. Le cronache dell’epoca raccontano che un giovane sposo, non volendo far […]
‘A canzone d’o brigante Amme pusatu chitarre e tammuri Pecchè ‘sta musica s’ha da cagnà Simme briganti e facimme paura E cu ‘a scuppetta vulimmu cantà. E mo cantammu ‘na nova canzone Tutta la gente se l’ha dda ‘mparà. Nuje cumbattimmu pe’ ‘o Re Burbone, ‘A terra è nosta e nun s’ha dda tuccà. Chi ha viste ‘o lupo e s’è miso paura Nu sape bbuono qual è ‘a verità. ‘O vero lupo ca magna ‘e creature È ‘o piemontese c’avimme a caccià Tutt’e paise d’a Baselecata Se so’ scetate e vonno luttà, pure ‘a Calabria s’è arrevutata E ‘stu nemico ‘u facimme tremmà. Femmene belle ca date lu core […]
Quannu lu sule te dave n’capu di Angelo Carlo Licci Omeopata e medico del Grande Salento Quannu lu sule te coce tutta a capu, te passane ‘nanzi l’occhi tante cose, pinsieri, gioie e le preziose, te senti ‘nu cucuddhu, ‘ncigni a zumpare, e lu tempu te passa e mancu pare. Ete comu quannu te morde la taranta, ‘na storia ‘mpizzicata, intra a lu core , li cunti ‘ntichi ca te essene de fore de quista terra salentina beddha ca ‘ndora tutta te rienu e te cuzzeddha. T’azzi a mane e mangi già lu sule, sule cu cuti, sule cu cicale, sule de […]
Centocinquant’anni trascorsi invano NORDICI E SUDICI Poco è stato fatto per attenuare l’enorme divario tra un Nord dinamico e un Sud sempre più rassegnato e impotente. L’Italia è tutt’altro che unita, anzi, a distanza di un secolo e mezzo, il gap economico-sociale tra le due comunità è consistentemente aumentato di Rino Duma Non me ne vogliano i lettori se, a bella posta, ho utilizzato il termine “sudici” per definire i meridionali: non è mio costume usare parole offensive nei confronti di qualsiasi uomo, figuriamoci se rivolte nei riguardi dei miei conterranei. Ho preso in prestito la pesante e infelice definizione dal socialista bolognese Camillo Prampolini, che, all’inizio del ‘900, ebbe […]
LA NASCITA NEL MONDO CLASSICO L’ingresso nella vita e nella società di Tullia Pasquali Coluzzi e Luisa Crescenzi Il momento più importante del percorso umano è quello del passaggio dal seno materno al seno della famiglia, ma è anche il più difficile, tanto che la sua pericolosità, sottolineata oggi dal detto popolare “Lascia il fuoco ardente e corri dalla partoriente”, veniva percepita già dai primitivi: al momento del parto uomini armati presidiavano la porta della capanna e con sonagli vari tenevano lontani gli spiriti malvagi. La donna greca e quella romana partorivano sedute, generalmente, su una sedia con un’apertura a mezza luna nel fondo; la levatrice poteva, così, intervenire manualmente, […]
LA ‘NGIURIA di Piero Vinsper Per risalire all’origine del soprannome bisogna andare indietro nel tempo. Nell’antica Roma i cittadini liberi perlopiù avevano il praenomen, il nomen e il cognomen. Il praenomen corrispondeva, per così dire, al nostro nome di battesimo; il nomen indicava la gens, complesso di più famiglie, legate tra loro da comunanza di nome, origine, costumanze (specialmente religiose); il cognomen indicava la famiglia. Le donne, invece, erano indicate solamente con il nome della gens: Julia, Cornelia, Caecilia, Octavia. Frequentemente era fra i Romani l’uso dell’adozione; colui che era adottato prendeva il nome dal padre adottivo, ma vi aggiungeva, trasformandolo in aggettivo terminante in anus, il nome della gens […]
Una torbida vicenda neritina di tanti secoli fa LA “SPINA” DEL VESCOVO Anche nei periodi più bui, la giustizia, seppure tra tanti stenti, ha fatto il suo corso di Emilio Rubino Qualche volta, quando l’animo umano è tormentato da una forte emozione o dal dolore per una spiacevole traversia, si usa dire che quell’evento “ci ha punto il cuore”. Cos’è che può provocarci una sensazione così intensa, se non una “spina”? Di spine ci sono tante, tutte pungenti, tutte dolorose e mai piacevoli. Ci sono “spine incarnite”, che, in alcuni casi, sono difficili da estrarre, perché penetrate troppo in fondo; ci sono “spine velenose”, che, oltre a provocare un forte […]
La fortuna è cieca e pazza… ma, se si mette a ragionare, diventa giusta SU E GIÙ CON LA MONETINA Quarantacinque anni fa l’US Galatina era promossa in Quarta Serie, dopo quattro estenuanti spareggi con l’US Conversano, grazie alla benevolenza di una… monetina. Al termine del successivo campionato, retrocesse per via di una dispettosa… monetina. di Mauro De Sica Ricordo che da ragazzini si gioiva immensamente quando, dopo aver subito un torto, la fortuna provvedeva a punire nella giusta misura colui che lo aveva procurato. Si diceva, in perfetta e inflessibile lingua dialettale, Lu giustu paca Ddiu! (Dio premia il giusto). L’onta era così lavata e il danno patito giustamente […]