Mentre si approntava questa edizione del Filo di Aracne, ha lasciato la vita terrena Pippi Onesimo, uno dei fondatori storici della nostra rivista, con cui ha collaborato ininterrottamente per quasi quattordici anni. Aveva intitolato la sua rubrica “I racconti della Vadea”, rivendicando quasi con orgoglio identitario il fatto di essere nato “là in mezzo”. Per lui, come per molti lettori che gradivano sfogliare il Filo di Aracne partendo dalla fine, quella rubrica ha rappresentato uno spazio ideale, quasi un prodigioso recinto che racchiudeva i ricordi più importanti dell’infanzia e l’adolescenza, riesplorati nell’alone di una memoria volta a ridare empatia a quel periodo magico della sua vita (gli anni intorno alla […]
Quel primo turbamento maturò per caso nella mattinata di una noiosa, insipida e insignificante giornata di fine marzo nella palestra scoperta della Scuola Media “Giovanni Pascoli”, a ridosso degli scrutini del secondo trimestre. Chicco frequentava allora il secondo anno in quella Scuola, in una classe vivace, appena contenuta dalla paziente tolleranza di insegnanti capaci e professionalmente brillanti. Fu fortunato, perché in quella Scuola e in quel periodo ebbe a che fare con docenti, che, pur se freschi di nomina, dimostravano già il loro indiscusso spessore culturale e soprattutto la loro abile e innata capacità didattica. Il loro entusiasmo era estremamente contagioso, per cui si andava volentieri a scuola. Erano i […]
Nardò può fregiarsi di aver avuto una banda musicale di risonanza internazionale denominata “Banda Verde”, chiamata in tal modo forse per contraddistinguerla da quella “Rossa” di San Severo di Puglia. A dir la verità, pare che a Nardò ci fosse anche un’altrabanda, di minor prestigio, denominata “Rossa”, per riferirsi evidentemente a quella foggiana. Ma non si hanno prove della sua esistenza, se non dicerie nate dalla fantasia del popolino. Oltre a questa celebre banda musicale, vi era una seconda che era costituita da soli cinque musicanti, direttore compreso. Più che una banda era da considerarsi un semplice complessino che operava unicamente in ambito cittadino, senza mai avventurarsi in altri paesi […]
Qui ad Atene noi facciamo così. Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e tutto questo perché applichiamo la democrazia. Qui ad Atene noi facciamo così. Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza. Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento. Qui ad Atene noi facciamo così. La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno […]
Da giovani studenti siamo stati “martellati e infarciti” sino alla nausea delle gesta di Giuseppe Garibaldi, dell’acume politico di Camillo Benso, dell’ideale repubblicano di Giuseppe Mazzini, delle pene fisiche e psichiche patite in prigione da Silvio Pellico, Federico Confalonieri, Ciro Menotti e Pietro Maroncelli, degli atti eroici dei Fratelli Bandiera, di Carlo Pisacane e dei Martiri di Belfiore, ma mai nessuno che ci abbia minimamente riferito qualche notizia sui personaggi storici del Risorgimento meridionale e, soprattutto, delle decine di migliaia di italiani del Sud che persero la vita in difesa della loro patria. So bene che la storia viene scritta dai vincitori, mentre i vinti la subiscono, ma in questo […]
Premessa Ogni cosa ebbe inizio da un ambiguo e tendenzioso decreto di Giuseppe Garibaldi, diffuso all’indomani della presa di Palermo, con il quale si prometteva ai contadini l’assegnazione di terre del demanio pubblico e i diritti fondamentali ad una vita dignitosa, in cambio del loro aiuto nella cacciata del Borbone dall’isola. Finalmente i cafoni, dopo diversi secoli di sottomissione ai nobili latifondisti, cominciavano ad assaporare il tanto desiderato riscatto sociale. Si trattava, però, di un proclama a doppio gioco, nel senso che i contadini si sarebbero dovuti schierare immediatamente dalla parte di Garibaldi, sperando di ricevere nell’immediato futuro il gratificante premio della ‘terra promessa’. L’accorato appello di don Peppino fu […]
Un’altra inaudita barbarie commessa dai Savoia nel 1861 La strage di Auletta di Salvatore Cesari Il 28 luglio 1861, una nutrita colonna di ex-soldati borbonici e di legittimisti fedeli al deposto re Francesco II, entrò in Auletta, un piccolo paese in provincia di Salerno, si sbarazzò della modesta guarnigione piemontese e prese possesso della città tra i canti e il giubilo dell’intera popolazione. I pochi liberali, tra cui alcuni notabili, fecero appena in tempo per sottrarsi ai rivoltosi, raggiungere il vicino paese di Pertosa e riferire sull’accaduto. Intanto ad Auletta vennero rimossi dal palazzo municipale i ritratti di Vittorio Emanuele II e Garibaldi, che furono portati nella vicina piazza e dati alle fiamme. Al posto del tricolore, lacerato […]
E’ stato l’unico Pontefice salentino PAPA BONIFACIO IX Nato presumibilmente a Casarano, Pietro Tomacelli sedette sul soglio di Pietro per quindici anni. Il suo pontificato fu contrassegnato da importanti trasformazioni sociali, ma anche dall’aggravamento dei tributi e da clientelismi in favore delle famiglie aristocratiche di Rino DUMA Sembrerebbe inverosimile, eppure anche il Salento può fregiarsi di aver dato i natali ad un papa. Stiamo parlando di Pietro o Piero o Pierino Tomacelli, nato a Casarano nel 1354 (?) da Giacomo Tomacelli e Verdella Caracciolo. Sulla data e sul luogo di nascita ci sono comunque molti pareri discordi. Alcuni storici, infatti, ritengono che Bonifacio IX sia nato a Napoli o nel […]
L’affondamento dell’incrociatore “Leon Gambetta” di N.B. Vacca Entrando nel Santuario di Santa Maria di Leuca sul lato sinistro potete notare una lapide il cui testo in lingua francese recita: A la memoire du Contre Amiral Sènés du Cap.ne De Veau Andrè de l’Etat – Mayor et de l’Equipage du CROISEUR CUIRASSE LEON GAMBETTA morts pour la France le 27 avril 1915 Inoltre anche una via di Santa Maria di Leuca è intitolata : “Leon Gambetta”. La lapide e il nome della strada ricordano una drammatica storia di guerra avvenuta nel mare antistante che coinvolse la gente della piccola cittadina alla vigilia dell’entrata dell’Italia nella guerra del ’15 – ’18. Nel […]
Correvano gli anni ’60. Tra i tanti personaggi dell’epoca che “ornavano” la vita cittadina di Nardò c’era un tale che di cognome faceva Pinna, il nome era invece Cosimo, ma tutti lo chiamavano col diminutivo “Cusimino”, (piccolo Cosimo) sebbene di statura fosse ben oltre la media. Quello che caratterizzava il personaggio, però, non era la statura, ma il fatto che sia d’estate che d’inverno, sia di mattino che di sera, era solito inforcare sul naso leggermente adunco un paio di occhiali dalle lenti vistosamente giallo zafferano, tanto che i paesani lo indicavano come “quiddhru ca porta li ‘cchiali ti scapece”(scapece: pesce fritto e fatto marinare tra strati di mollica […]
ANTIGIUDAISMO SOTTO I DEL BALZO ORSINI (1385 – 1463) A GALATINA E A SOLETO di Luigi Manni A margine delle giornate della memoria celebrate in Puglia per ricordare la vergogna della Shoah, l’olocausto degli ebrei avvenuto durante il secondo conflitto mondiale, segnalo alcuni episodi di antisemitismo alimentati a Galatina e a Soleto, ma anche in altri centri, da Raimondello del Balzo Orsini (1350/55-1406), sua moglie Maria d’Enghien (1367-1446) e il figlio Giovanni Antonio (1401-1463). Nel Quattrocento gli ebrei di Galatina erano probabilmente concentrati in Via Marcantonio Zimara, come segnala il TETRAGRAMMATON (per gli ebrei, l’impronunciabile quadrilittero nome di Dio, JHWH) inciso sulla finestra nella corte del civico 10. Quelli di […]
Il 9 aprile 1920 i contadini di Nardò si sollevarono contro lo strapotere dei latifondisti LA REPUBBLICA NERITINA Al grido di “pane, lavoro e libertà” oltre cinquemila rivoltosi, capeggiati da Giuseppe Giurgola e Gregorio Primativo, occuparono il Palazzo di Città e tennero testa per un’intera giornata alle forze dell’ordine accorse in gran numero dal capoluogo di Emilio Rubino Per attirarsi le benevolenze e i favori del popolino e per mantenerlo nell’alveo dell’ordine pubblico e del quieto vivere, i governanti di ogni epoca e di ogni luogo puntavano essenzialmente al raggiungimento di due obiettivi di estrema importanza. Come prima cosa, essi garantivano a ogni cittadino una razione giornaliera di pane per […]