Le fortune dell’umanità stanno esattamente in ciò che di buono l’uomo riuscirà a costruire nell’interesse e per il bene di tutti, nessuno escluso. Può arrivare a tanto solo se sarà capace di svestirsi degli abiti di eccessivo personalismo, di falso perbenismo e di sfacciata preclusione verso il prossimo. Gli esempi sono molteplici.
Come primo passo non bisogna ostentare con fierezza e supponenza di essere ebreo, oppure musulmano, induista, cristiano, ma sarebbe opportuno che ognuno accogliesse la propria fede dentro di sé e frequentasse la sinagoga, la moschea, il tempio, la chiesa quando vuole e come vuole. Ognuno preghi ed invochi il suo Dio, ma mai, dico mai, imprechi contro il Dio degli altri, perché commetterebbe un grande sacrilegio e determinerebbe odio e violenza! Ogni lettore pensi piuttosto che se fosse nato a Teheran oppure a Tel Aviv o a Nuova Delhi o a Tahiti, oggi crederebbe in Maometto, in Mosè, in Buddha oppure in Ta’aroa (il dio dei polinesiani), ma non certamente in Cristo e forse lo combatterebbe. Questo per farvi capire che si abbraccia una religione per educazione ricevuta e non per convinzione o per scelta ponderata. Insomma, la propria appartenenza religiosa non la si deve manifestare in maniera sfacciata e arrogante, contrapponendola a quella di altri credi. Purtroppo, questo modo di “fare religione”, di fatto ostacola e rallenta il difficile processo di armonizzazione che lentamente si tenta di comporre.
Siate piuttosto fieri di sentirvi cittadini del mondo e battetevi perché il mondo arrivi ad assumere una conformazione e una struttura pacifica. Sono dell’avviso che chiunque si schieri da una parte con forza e fermezza, imponendo ad altri il proprio pensiero, è per sua natura un violento o si predispone alla violenza, in quanto sceglie deliberatamente di contrapporsi ad altre persone, ad altri gruppi.
Accettate, perciò, tutte le religioni del mondo, anche quelle poco praticate, ma non sbandierate soltanto la propria in modo sfacciato, ma seguitela e professatela con sobrietà e in silenzio, nel chiuso della propria intimità, come d’altra parte si comporta ogni buon credente.
Allo stesso modo, se vi vanterete di essere un inglese e non un tedesco, un liberista invece di un socialista, uno iuventino piuttosto che un milanista, un settentrionale e non un meridionale, pur avvertendo una certa fierezza di appartenenza, sarete pur sempre uomini che determinate separazione, distacco, diversità, ingiustizia, disuguaglianza e quindi acredine e, finanche, odio. A giusta ragione sarete considerati «generatori di violenza».
Come saggiamente sostiene Jiddu Krishnamurti, “il fuoco non si elimina con altro fuoco, ma lo s’incrementa, l’acqua non si asciuga con altra acqua, ma ne fa alzare il livello, la violenza non si risolve con altra violenza, anzi la si rinforza”.
Ecco, bisogna ‘costruire’ uomini di pace, se vogliamo risolvere i tanti mali dell’umanità. Bisogna incamminarsi su questa nuova strada e ci si troverà a vivere su un pianeta diverso da quello settario e litigioso in cui si vive attualmente. Se l’uomo riuscirà a superare queste barriere, si troverà ad entrare in un mondo stupefacente, dove nessuno mai attenterà alla vita di altre persone. Bisogna prodigarsi a diffondere questi ideali supremi, poiché rappresentano l’unico modo per aiutare l’uomo a ritrovare la sua vera identità.
Perciò, gentili lettori, ascoltate tutte le voci del mondo e trattenete tutte le sue anime: ostentate questa ‘cittadinanza’, predicate l’amore, cardine di ogni religione e unico strumento divino in mezzo a noi, comune a tutte le religioni; guardate la pelle di ogni persona come se fosse di un unico colore e nessuno mai vi rifiuterà, in quanto noterà in voi un’universalità di pensiero e di intenti. Voi sarete accolti da chiunque a braccia aperte, perché portatori di pace, di gioia e di benessere, ma non di odio e di guerra.
Un grande abbraccio in nome dell’amore, che si può conquistare solo se si avrà il coraggio di stringere tutte le mani del mondo, di ascoltare tutte le voci del mondo e di aprire il proprio cuore al mondo per sentirsi dentro i battiti del cuore di tutti. Vi saluto, nella speranza e con l’augurio che rivediate le vostre idee di parte.
C’è un mondo incantato là fuori che ci aspetta: non lasciamocelo sfuggire.