È purtroppo una piaga che si rafforza sempre più nel tempo Dal colonialismo al “Land Grabbing” Sono tanti i paesi del terzo mondo che subiscono lo sfruttamento da parte dei più ‘forti’ della classe, esattamente degli stati che si proclamano depositari di democrazia e libertà di Rino Duma Premessa Cercheremo di affrontare e analizzare la scottante tematica con molta imparzialità e con distacco emotivo, anche se, solo a pensare, sono in tanti i neuroni che ti invitano a sciogliere la lingua in una dura reprimenda. Breve storia dello sfruttamento umano Il fenomeno del colonialismo è presente da sempre nella storia dell’umanità. Gli stessi Romani, conquistando nuove terre, assoggettavano le […]
Modi di dire e vecchie Storielle di Piero Tre “Sciucamu a ppathrone?”. “Giochiamo a Passatella?” – Era un gioco caratteristico delle locande, osterie e del retrobottega di alcuni bar. Si giocava utilizzando le carte napoletane. Generalmente i giocatori erano numerosi, almeno sette-otto. La posta in palio non era il denaro, bensì vino o birra, servito/a secondo quanti erano i partecipanti al gioco. Ogni giocatore partecipava versando l’equivalente del costo di una birra o di un quarto di vino. In seguito Il mazziere distribuiva quattro carte per giocatore. Per vincere il giocatore doveva realizzare “Primera”, nel senso che le quattro carte rappresentavano semi diversi. Se ci fossero due o più […]
Franco Cudazzo un artista da non dimenticare di Antonio Stanca Mi sono particolarmente commosso nel leggere il manifesto annunciante il decesso, all’età di 82 anni, dell’amico Franco Cudazzo, scultore, pittore e incisore, nato a Galatina il 17 maggio 1938, ospite presso la Casa di Riposo ‘Giovanni Paolo II’ di Soleto, ultima sua residenza dopo essere scampato miracolosamente al contagio del Covid 19, che nella precedente RSA, dov’era ricoverato, aveva ucciso 23 anziani. Ha abbandonato la vita terrena nell’ospedale di Galatina sabato 8 agosto 2020. Il giorno successivo, dopo il rito funebre con poche persone nella chiesa di S. Biagio, è stato tumulato nell’edicola funeraria delle famiglie Vitellio-De Paolis del cimitero […]
BONA SFORZA DUCHESSA DI BARI E REGINA DI POLONIA di Angela Campanella Bona Sforza nasce a Vigevano il 2 Febbraio 1494, da Gian Galeazzo Sforza, signore di Milano, e da Isabella D’Aragona, appartenenti a due delle più rilevanti dinastie dell’epoca, imparentate fra loro con matrimoni di convenienza nel tentativo di rafforzare il loro potere. Bona si distingue per le sue grandi capacità politiche, diplomatiche, per la sua vasta cultura e per il piglio deciso e volitivo con cui affronta le grandi scelte e le grandi difficoltà della vita, guidata anche dall’esempio illuminato della madre Isabella. È sovrana assoluta, amata più dal popolo che dalla nobiltà, è fervente cattolica, ma […]
A Nardò e non solo… Quante sofferenze nell’umile vita d’un tempo Nonostante tutto si coglievano sorrisi abbozzati e una rassegnata accettazione di Emilio Rubino Dite la verità, gentili lettori, avete senz’altro pensato, durante questo prolungato periodo di assenza, che me ne fossi andato per sempre e invece no, sono ritornato più forte che mai ad allietarvi o rattristarvi con storielle vissute dalla gente salentina, gente dimenticata, gente che, pur tra tante ristrettezze e languori di stomaco, sapeva affrontare la vita con dignità e con la speranza di poter migliorare la loro vita fatta di numerosi stenti e di forzate rinunce. Riprendo a raccontarvi le solite storielle e “cunti” da voi […]
Da sempre la storia spicciola di ogni paese è raccontata dal popolino Aneddoti e fatterelli galatinesi di Mauro De Sica In questa nuova rubrica, che mi auguro sia gradita ai galatinesi e non solo, racconterò brevi e curiosi aneddoti di vita paesana che fanno da corredo e supporto all’Historia principale della nostra città. Sono semplici storielle molto importanti in quando descrivono i modi, i tempi, gli strumenti, le furbate di vario genere, la perspicacia e la notevole vivacità ai quali ricorreva spesso il “popolino” per garantirsi il minimo indispensabile per sbarcare il lunario della propria esistenza. Non mancavano, però, l’allegria, la generosità e il buonumore in ogni casa, pur tra […]
Grande figura di donna, di scrittrice, di giornalista e di madre MATILDE SERAO di Bruna Bertolo e Rino Duma Di giornalismo vero e proprio al femminile si può parlare probabilmente solo a partire dagli articoli di Matilde Serao, considerata come la prima vera giornalista italiana. Con Matilde Serao la qualifica di giornalista acquista un significato più profondo, più legato alla concezione attuale della parola giornalismo. Matilde Serao, nata a Patrasso nel 1856, figlia di Francesco Saverio, un profugo politico napoletano e di una greca, Paolina Borrely, arrivò nel 1860 a Napoli, dove si svolse gran parte della sua vita. A Patrasso rimase soltanto sino all’età di tre anni, a causa […]
J’Accuse, l’affaire Gioacchino Toma Un grido d’allarme in difesa delle due tele di Tricase di Massimo Galiotta I dipinti datati 1853 e 1854 (SS. Cosma e Damiano e il Mater Divinae Gratiae) versano in cattive condizioni di conservazione, si rende urgente un intervento di restauro per le due opere risalenti al periodo in cui il pittore, ancora adolescente, visse nella cittadina di Tricase. Nel numero di Rinascenza Salentina del maggio 1933 Nicola Vacca, giornalista e storico dell’arte, dedica un saggio breve su tre opere giovanili di Gioacchino Toma conservate a Galatina presso una collezione privata[1], quella della famiglia De Riccardis. Siamo all’indomani di importanti monografie sull’artista, quella datata 1924, del […]
Chiesa dell’Immacolata a Galatina Memorie intorno al Cappellone e altare di Luigi Galante Il 28 maggio del 1889 Pietro Cavoti, nel suo ruolo di Ispettore di Scavi e Monumenti di Terra d’Otranto comunica con lettera al Ministro dell’Istruzione Pubblica che il Consiglio Municipale di Galatina adunatosi in numero legale ha deliberato di scomporre per portare in altro luogo dentro la chiesa parrocchiale un antico altare in marmi fini e di fine lavoro con una graziosa e ben fatta Immacolata di marmo finissimo poco meno della grandezza naturale. Questo altare e il suo magnifico cappellone con altri altari e statue di pietra leccese e non spregevoli dipinti lo edificò per suo […]
Perché tutti gli italiani sappiano quello che c’è stato L’economia nel Regno delle Due Sicilie A metà Ottocento era la terza nazione europea, poi purtroppo… di Salvatore Cesari Premessa Uno sprovveduto è portato a pensare che, se non fosse intervenuta la salvifica Unità d’Italia, il Meridione sarebbe oggi un cumulo di macerie in ogni ambito vitale e, presumibilmente, vivrebbe in un’economia interna pari o addirittura inferiore a quella del Bangladesh. Niente di più falso. Vale esattamente il contrario e senza alcuna ombra di dubbio. Prima di entrare nel vivo del discorso, mi preme sottolineare che lo scrivente non deve essere considerato un neoborbonico, anzi. I Borbone andavano combattuti (democraticamente parlando) […]
Generalmente era un monolocale in cui vivevano ammassate anche dieci o più persone La casetta dei contadini d’un tempo Pur tra tanta povertà e promiscuità l’amore faceva da collante e da stimolo di Alfredo Stampacchia ed Emilio Rubino Descrivere la casetta dei contadini dei tempi andati non è affatto semplice, anche perché si prova un certo senso di imbarazzo e, forse anche, di vergogna nell’entrare nei dettagli. Più che di una casetta si trattava di una stamberga, di un tugurio, di una catapecchia. Nel suo interno vi erano pochissimi comfort e molti disagi e scomodità. Spesso era costituita da un unico vano, con annesso uno stanzino, dove trovava sistemazione il […]
Il giovane pellerossa Mai rassegnarsi alla paura di non farcela, accanto a noi c’è sempre… Leggenda indiana C’è una bellissima leggenda della tribù degli indiani Cherokee a riguardo del ‘rito di passaggio’ dalla fanciullezza alla giovinezza, che viene raccontata ai giovani lettori. Il padre porta il figlio nella foresta, gli mette una benda sugli occhi e lo lascia lì da solo. Il giovane deve rimanere seduto su un tronco tutta la notte senza togliere la benda, finché i raggi del sole non lo avvertono che è mattino. Non può e non deve chiedere aiuto a nessuno. Se sopravvive alla notte, senza andare a pezzi, sarà un UOMO. Non può raccontare […]