MAMMA LI TURCHI Echi della battaglia di Lepanto (1571) a Galatina e a Soleto di Luigi Manni Nel 1480, il turco Gedik Achmet, pascià di Valona, con la sua armata prese e saccheggiò Otranto, decapitando gran parte della popolazione e uccidendo in cattedrale, vestito dei paramenti vescovili, l’arcivescovo, il galatinese Stefano Agricoli, “vero” martire di Otranto[i]. Nel 1571, esattamente novant’anni dopo, il grido “mamma li turchi” – presago di nuovi lutti e nuove carneficine – lacerò le contrade di Terra d’Otranto. Com’è noto, l’afflitta Christianità, da molti giorni prima dello scontro tra la santa Unione (la Lega cristiana) e l’inimico comune (i Turchi), avvenuto il 7 ottobre nelle vicinanze del […]
T.V. Camillo Milesi Ferretti Affondamento del Smg. Berillo Il Regio Somm. Berillo, al comando del Tenente di Vascello Camillo Milesi Ferretti, era partito verso la fine del settembre del 1940 da Augusta per andare a contrastare nel tratto di mare a sud di Candia, le azioni che le navi nemiche eseguivano frequentemente a sostegno delle truppe dell’8° armata impegnate duramente sul fronte di Sollum. Camillo Milesi Ferretti comandava il Berillo dal gennaio del 1940. Nel settembre, quando venne avvertito di tenersi pronto a partire, disse a se stesso che quella era la terza missione; siccome il numero tre non ha mai tradito nessuno, certamente avrebbe incontrato il nemico: qualcosa, poi, […]
Vito D’Elia Terre solari, fatte come d’argilla viva Di Roberto Budassi Un respiro caldo e profondo, che profuma d’antico, si eleva sopra le terre riarse dal sole e, brulle, si specchiano le ombre immortali su quelle pieghe d’argilla che narrano, ancora, di uomini e miti, di lavoro e fatica, di quella solitudine millenaria che sembra eterna quanto non più eterne, ma brevi, sono divenute le stagioni della vita. Argilla modellata dal silenzio e dal rigore dell’ispirazione, che non cede mai il passo all’improvvisazione, chiusa com’è in quell’alveo dell’isolamento pensoso che precede l’atto creativo finale. Materia calda e terrosa, passata al fuoco lento della fucina di Efesto non prima di immergersi […]
Pasquale Cafaro Una prestigiosa carriera alla corte di Re Ferdinando delle due Sicilie di Rosanna Verter Per poter acquistar nome in un più vasto spazio, che non era il suol natio molti giovani del sud dovevano recarsi in uno dei Conservatori di Napoli, capitale del Regno delle due Sicilie, per studiare musica o per completare gli studi. Perché San Pietro in Galatina varcasse i confini del Regno, ci pensò la musica di Pasquale Cafaro, il cui nome viaggia tra i personaggi più eminenti del Settecento, quali ad esempio: Giuseppe Mercadante, Giovanni Paisiello, Niccolò Piccinni e Leonardo Leo, che fu anche suo maestro. Inoltre il Cafaro si colloca a pari livello […]
Le Torri Costiere di Mauro De Sica Per la sua posizione geografica strategicamente importante, il Salento è stato da sempre considerato la principale porta verso l’Oriente e dall’Oriente. Infatti, nel corso dei secoli, il territorio salentino è stato terra di transito per l’Italia settentrionale e l’Europa, ma anche viceversa. Non si dimentichi che alcuni contingenti delle varie crociate partivano dai porti di Brindisi e Otranto. Il continuo flusso di genti non si è mai interrotto, prova ne sia che dal 1992 sino a primi anni del 2000 i salentini hanno assistito, quasi impotenti, a sbarchi considerevoli di albanesi in cerca di lavoro. Oggi quel flusso di migranti, come tutti sanno, si […]
A Castro La caseddra delle “mie” Frasciule di Rocco Boccadamo Nel centro abitato di Castro, la splendida e apprezzata “Perla del Salento”, esiste, adesso, un cartello di segnaletica stradale indicante Via Frasciule, nella omonima zona di espansione edilizia, fra civili case popolari e edifici di tipo residenziale. L’area in questione si trova alla periferia della cittadina, esattamente accanto a un comprensorio di verde pubblico, ricco di lecci, macchia mediterranea e altre interessanti specie di flora, denominato Parco delle querce, e però, lungo l’arco di secoli, già conosciuto con un appellativo differente, ovvero Bosco Scarra o Bosco dello Scarra. Nel 2013, ci troviamo, dunque, nell’ambito di un agglomerato abitativo, mentre, fino […]
La manualità istintiva di Pietro Coroneo Vincenza Fortuzzi Le mani di un artista riescono a raccontare più delle parole. Le mani di Pietro Coroneo evidenziano i solchi tracciati dai percorsi della vita, la fatica del lavoro, la ricerca della felicità attraverso la creazione. Ogni esperienza ha segnato una tappa della sua crescita umana, culturale, artistica: i tanti mestieri svolti sin dall’età di dodici anni, il servizio militare, lo studio da autodidatta. Ma Il legame più forte, continuo, indissolubile, è con la Terra. Coroneo afferma che la Terra è madre ed egli si sente figlio della sua Terra. Come figlio le è grato per quello che gli ha insegnato e donato. […]
DAL SEGNO ALL’IMPEGNO L’EVOLUZIONE ARTISTICA DI GIOVANNI RUSSO di Giuseppe Magnolo Le qualità artistiche in qualunque individuo hanno sempre qualcosa di innato, che risponde ad esigenze vocazionali e al tempo stesso crea potenzialità particolari in ambiti corrispondenti alle diverse forme di espressione artistica (visiva, uditiva, cinetica, ecc.). Al tempo stesso l’arte è mestiere, sviluppo di osservazione, capacità di concettualizzare, affinamento di competenze, di abilità relazionali, di prospettive storico-culturali. Le spinte motivazionali verso l’arte possono risiedere tanto in esigenze pratiche (economiche, funzionali, migliorative dell’esistente), quanto teorico-concettuali (astrazione dalla realtà, evasione, rievocazione, idealizzazione). Nello sviluppo dell’itinerario di una personalità artistica i diversi aspetti sopra delineati sono poi soggetti a mutamenti, adattamenti, conversioni, […]
Gli sfollati del ‘43 di Emilio Rubino Col termine sfollati venivano indicati, durante la seconda guerra mondiale, i profughi, cioè tutti coloro che, per il verificarsi di eventi bellici, erano costretti ad abbandonare la propria casa o, addirittura, la propria patria per andare in luoghi lontani, risparmiati dalla furia della guerra. Si trattava di gente, di famiglie distrutte, senza ormai alcun bene, che, o volontariamente o d’autorità, erano costrette a trasferirsi altrove. Dopo l’invasione anglo-americana del 1943, Nardò ospitò enormi masse di sfollati che furono collocate dalle autorità di occupazione nelle tantissime abitazioni requisite, sparse nel suo immenso feudo, in modo particolare ai Massarei, alle Cenate Vecchie e Nuove, a […]
Tra Galatina e Galatone L’antico Casale Tabelle di Massimo Negro E’ un po’ come una sorta di rifugio per la mia mente. Un luogo dove gli unici suoni ammessi sono lo scricchiolare della terra sotto i propri passi, il cinguettio degli uccelli con il loro improvviso sbatter d’ali, e il fruscio dell’ondivago movimento delle fronde degli alberi. Le macchine che si incrociano per le stradine sono poche e procedono lentamente, quasi a voler chieder permesso, per non disturbare. Tra Galatina e Galatone, in un luogo in cui, fortunatamente, la mano dell’uomo non ha lasciato ancora segni devastanti di radicale peggioramento dell’ambiente. Tutt’altro. La presenza ininterrotta di muretti a secco a […]
La ricerca artistica e l’impegno sociale dello scultore Gino Congedo di Domenica Specchia L’arte di Gino Congedo si muove sul doppio percorso della ricerca artistica e dell’impegno sociale. Dopo aver ricevuto le prime nozioni, nel campo della scultura, dal maestro Umberto Palamà (1912-1995), nell’Istituto Statale d’Arte “G. Toma” di Galatina (Lecce) – suo paese natale – Congedo, nelle prime composizioni plastiche, esibisce forme accademiche, permeate di classicismo, per poi sviluppare, negli anni a venire, uno stile del tutto personale, asservendo il proprio innato amore per la pratica scultorea alle più aggiornate tendenze contemporanee. Tra l’altro, nelle sue prime esperienze artistiche, Congedo rimane impegnato nella ritrattistica ispirandosi a Vincenzo Gemito (1852-1929), […]
RITORNO A MARITTIMA di Rocco Boccadamo Mi sono diplomato, con una sfilza di otto e di nove, nel luglio del lontano 1960. Ricordo che era appena passato a miglior vita un vecchio marittimese, maestro Vitale Bianchi, già falegname di mestiere e, soprattutto, per molti decenni, sacrestano della locale parrocchia, in tale funzione sempre presente ad ogni evento, lieto e non, che si verificava in seno alla comunità paesana. Una figura, insomma, ben conosciuta e quasi familiare. Poco tempo dopo, grazie a quel pezzo di carta e con la mente colma di tanta e convinta voglia di nuovo, ho detto ciao a Marittima e alla mia “Ariacorte” per incamminarmi verso il […]