IL PITTORE RUFFANESE SAVERIO LILLO (1734-1796) A GALATINA di Giovanni Vincenti Non è stato ancora raggiunto il momento di sintesi storica relativa alla intensa attività artistica del pittore ruffanese Francesco Saverio Lillo1, fissabile tra il 1765 che è la data delle sue prime opere documentate2 ed il 1796 anno della sua morte, né altresì delineato con compiutezza il suo ruolo nell’ambito della pittura sacra salentina della seconda metà del Settecento. Considerato «un artista sostanzialmente modesto e incapace di cogliere le novità dei modelli cui si rifece, e di adeguarsi al loro livello qualitativo, fornendone una traduzione del tutto lontana dalla loro modernità»3, il Lillo fu comunque, uno degli ultimi esponenti […]
La tuvaja nova di Pippi Onesimo Solo dopo un accurato controllo igienico delle mani, ci si poteva finalmente riunire per il pranzo, mentre i più piccoli, impazienti e nervosi, nnu ssi dàvano cansa, passando e ripassando attorno al tavolo. La fame era più grande di loro, ma anche l’artètica e li dispietti, ripetitivi e sfiancanti comu ‘na litania. Era ‘nu vurrisciare continuo e per questo qualche castima, dalla attigua ramesa, di tanto in tanto, prendeva il volo. Il padre di Chicco si faceva sentire. Si aspettava che la mamma, che sfaccendava per preparare il pranzo fra il camino e l’ampio stipo a muro, portasse a tavola le pietanze. Più che […]
Ecco le terrecotte salentine di Marcello Gaballo e Armando Polito In questo lavoro, che è l’adattamento di due nostri precedenti resi pubblici in www.spigolaturesalentine.it, passeremo in rassegna gli oggetti più comuni messi in vendita ricordando che parecchi di loro sono riusciti a sopravvivere per l’indubbio pregio artistico (così da diventare oggetto d’arredamento, tanto più ricercato quanto più antico) ma anche per una reinvenzione del loro utilizzo e, in qualche caso, della loro forma, soprattutto nei dettagli decorativi. CÀNTARU Antenato del water (nella foto a sinistra due modelli “d’epoca” in quella a destra uno molto raffinato, di fattura moderna), fino agli anni cinquanta è stato il sanitario principale, se non unico, della […]
Il Capitano di Andrea Tarantino Dopo ore di navigazione la prima persona che la luce toccava era il capitano. Era l’ultima persona che andava a dormire e la prima a svegliarsi. Timonava nella notte e la guardava in faccia: dopo anni di “strade” senza luce aveva trovato certezze senza bisogno di vederle. Parlava poco il capitano, ma quando lo faceva il silenzio che supportava le sue parole era tombale. Tutti si irrigidivano e davano massima attenzione a quello che diceva: di solito ordini. Erano rare le sue emozioni, ma vere. Quando si intravedevano avevano lo stesso effetto dell’onda lunga, travagliavano in fondo. Era una certezza anche quando fuori c’era il […]